Mettetevi comodi in poltrona, preparate pop corn e Coca-Cola e apprestatevi a vivere una giornata intera di calcio, dall’antipasto del pranzo all’amaro della cena.
Ebbene si, la Lega Calcio aveva fatto male i suoi conti, spalmando l’11^ giornata di campionato tra anticipi e posticipi, come solitamente accade ogni sacrosanto fine settimana. Ma i signori della Lega non avevano calcolato che ad inizio aprile ci sono di mezzo gli impegni delle nazionali, il che avrebbe creato dei problemi di allenamento ai vari club, specie a quelli che pullulano di sudamericani.
E allora che si fa? Non potendo moltiplicare i giorni della settimana, come Qualcuno fece con i pani e con i pesci, si moltiplicano gli orari, mettendo ancora una volta in pratica la bizzarra idea del campionato-spezzatino.
Niente anticipi, dunque, e cambio d’orario per il posticipo, per permettere a tutti i calcio-dipendenti di seguire le gare in tv e alle tv stesse di trasmettere tutta la giornata di campionato senza sovrapposizioni. Come cambia il programma? Facile. Ci sarà una gara alle 13 (Atalanta-Fiorentina), una alle 19 (Udinese-Inter), una alle 21 (Milan-Lecce) e sette gare alle 15 (Cagliari-Catania, Juventus-Chievo, Palermo-Torino, Reggina-Genoa, Roma-Bologna, Sampdoria-Napoli e Siena-Lazio).
Tutti d’accordo? Diciamo di si, in fondo un giorno in più di riposo fa comodo a chiunque, ma permetteteci una considerazione. Cosa sarebbe successo, nel caso in cui una o più squadre italiane avessero ottenuto la qualificazione ai quarti di Champions League e fossero state costrette a giocare il 7 o l’8 aprile? Avremmo spostato gli impegni delle nazionali o forse avremmo chiesto di posticipare la Champions?
Mistero! Così come è un mistero l’operato della Lega, che prima stabilisce i calendari e poi fa dietro front, proponendoci uno spezzatino in salsa inglese! Rivoglio il mio calcio, quello che si giocava tutti insieme appassionatamente la domanica pomeriggio, cambiando orario col mutare le stagioni…