La Roma c’è! Certo è presto per parlare di resurrezione definitiva, ma già il fatto di aver portato a casa il risultato lascia intendere che il cuore batte ancora. C’era grande attesa per l’anticipo di ieri sera, dopo una settimana di mugugni da parte dei tifosi e di indiscrezioni sul futuro di Spalletti, messo troppo frettolosamente alla gogna, in un calcio dove conta solo vincere.
Il tecnico giallorosso ha dovuto lavorare duro per convincere i ragazzi che la Roma, seppur orfana del talento di Totti a tempo pieno e “indebolita” (a detta di molti) dalle partenze di Mancini e July, può ancora dire la sua e dimostrare di meritare un posto tra le cinque sorelle del calcio italiano.
Ma la gara di ieri sera sapeva già di ultima spiaggia. Perdere ancora terreno dalle dirette concorrenti, significava dover abbandonare da subito i sogni di gloria ed entrare in un tunnel senza uscita. L’importante era dare segni di risveglio, al di là del gioco e degli schemi, sui quali il tecnico toscano sarà chiamato a lavorare a lungo, se vorrà che si torni a parlare di “sistema Spalletti”.
Non che la Roma non abbia creato delle buone trame nella gara contro la Reggina, ma siamo ancora lontani dal gioco brillante, che ha permesso ai capitolini di ritagliarsi un grande spazio negli ultimi campionati. Per fortuna la determinazione non manca e gli uomini hanno dimostrato di saper reagire alle scoppole rimediate contro Palermo e Cluj. Il trionfo giallorosso porta le firme di Panucci, Aquilani e Perrotta, tre della vecchia guardia, che dovranno prendersi sulle spalle il peso della responsabilità, in attesa che il capitano torni a completa disposizione.
Ma la giornata di ieri non ci ha mostrato solo la (parziale) resurrezione della Roma. Nel pomeriggio la capolista Atalanta era chiamata a confrontarsi con il Catania di Walter Zenga, al termine di una settimana impegnativa per i siciliani, in cui si è parlato di tutto fuorché di calcio. A riportare l’attenzione sul campo, ci ha pensato Paolucci, con un potente sinistro che ha messo in evidenza i limiti del portiere avversario. L’Atalanta avrebbe avuto la possibilità di rimettere in piedi la gara, ma sottoporta è vietato sbagliare e gli errori di De Ascentis e Floccari hanno consegnato la vittoria ai siciliani, che ora guidano la classifica insieme proprio agli orobici e alla Lazio, in attesa delle gare di oggi.