E’ il solito Cassano, quello che fa e disfa, quello che offende pesantemente e poi si cosparge il capo di cenere e cammina sui carboni ardenti per chiedere scusa, quello che può permettersi il lusso di litigare anche con il Presidente della propria squadra, perché tanto sa che tutto alla fine gli viene perdonato in nome del talento sopraffino che Madre Natura gli ha concesso.
Se la prende con i giornalisti perché lo fanno passare per quello che non è, perché il nome Cassano unito alle cassanate fa vendere copie. E forse è così, ma questa volta c’è una società che si dice stufa dei suoi eccessi e che lo mette fuori rosa alla faccia del talento. Forse non se lo aspettava Fantantonio o forse sì, ma l’istinto è stato più forte della razionalità e non ha saputo fermarsi nemmeno di fronte all’autorità di chi gli consente di mettere insieme il pranzo con la cena. Ed ora arriva il pentimento e le scuse pubbliche, quasi in ginocchio.
C’è stato un diverbio molto acceso tra me e il presidente: io ho usato toni sbagliati. Gli chiedo scusa davanti a tutta Italia, ma non gli ho mai detto “vecchio di merda”.
E arriva anche il giuramento d’amore eterno alla Samp:
Io voglio assolutamente rimanere alla Sampdoria: l’ho detto, lo ripeto e lo dirò sempre. Voglio chiudere la carriera qui. Più di chiedere scusa non so che fare, eppure mi stanno facendo passare per un terrorista. Mi spiace anche mettere in difficoltà i miei compagni che non c’entrano nulla.
Tutte chiacchiere? No, perché a quanto pare Cassano è disposto a pagare di tasca propria per restare in blucerchiato, sborsando un milione di euro (una sorta di auto-punizione) e decurtandosi lo stipendio (attualmente guadagna 2,7 milioni a stagione).
Per ora la risposta della società sta nel silenzio stampa di presidente, calciatori ed allenatori, ma è probabile che da qui a qualche giorno qualcuno ritrovi la favella e risponda alla richiesta del fantasista. Positivamente o no è tutto da vedere.