È sempre più delicata la situazione di Zdenek Zeman sulla panchina della Roma. I risultati non soddisfacenti, uniti alle recenti dichiarazioni del boemo che ha parlato di mancanza di disciplina all’interno della squadra, sono elementi che non sono stati particolarmente apprezzati dalla dirigenza giallorossa che avrebbe addirittura pensato a un divorzio anticipato. Oggi sono arrivate inoltre le dichiarazioni di Walter Sabatini, che ha praticamente fatto capire come le ore di Zeman sulla panchina giallorossa sarebbero praticamente contate, visto che si sta effettivamente valutando un cambio tecnico. Tra i primi nomi, il più insistente è quello di Alberto Malesani.
SOSTITUTI – Sabatini precisa di non stare delegittimando il lavoro di Zeman, ma aggiunge che i suoi collaboratori si guardano intorno per un nuovo allenatore praticamente sempre: questo non significa automaticamente che il boemo sarà presto allontanato, è semplicemente una deformazione personale che appartiene al suo modo di lavorare. Zeman, spiega, è stato scelto in maniera euforica con l’intento di dare alla Roma un calcio propositivo e arrogante. In questo è riuscito, così come è stato capace di valorizzare alcuni giovani calciatori, tra tutti Lamela, nella maniera in cui si aspettava la dirigenza giallorossa. Poi c’è la situazione odierna, in particolare la poca soddisfazione rispetto a quel poco che la squadra riesce a produrre. Ammette, bisogna fare tutte le valutazioni del caso.
MALESANI PRONTO – Voci insistenti dalla capitale affermano comunque che il destino di Zeman è segnato. Ora o a maggio, il prossimo anno la Roma avrà un nuovo allenatore, con la speranza per i tifosi giallorossi che venga finalmente mantenuta la promessa di costruire un progetto vero, come la proprietà statunitense si prefigge di fare da più di due anni. Venerdì c’è l’anticipo contro il Cagliari: forse l’ultimo vagone da agganciare per continuare a inseguire il sogno Europa. In caso di sconfitta, Malesani sembra sia già pronto a prendere il posto di Zeman almeno fino a giugno. Poi si vedrà.
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