A breve la bandiera italiana nella sede della Roma potrebbe essere affiancata da quella a Stelle e Strisce. Secondo gli advisor Rotschild che stanno portando a termine la cessione della società capitolina, è la cordata americana quella con l’offerta più seria in mano. Non fa nulla se per la prima volta nella sua storia la Roma non avrà un presidente italiano, nell’era del fair play finanziario sono i soldi quello che contano, e a quanto pare gli statunitensi offrono più garanzie.
E’ il progetto a convincere. La cordata che ha già, tra i vari imprenditori, gente che di sport ne capisce dato che possono portare “in dote” una squadra di baseball, ha chiaro in mente cosa fare: rilanciare nel mondo il marchio giallorosso, rendendo la Roma quel simbolo del calcio-spettacolo che sono oggi Barcellona e Real Madrid.
Sono in previsione anche investimenti nello stadio, che potrebbe essere di proprietà, ma anche a livello tecnico non si scherza, con un settore giovanile potenziato e affidato a Zeman, e la panchina del club affidata ad Ancelotti o Guardiola. Insomma, gli americani pensano in grande, e di questo la Sensi e l’Unicredit sono ben felici. L’unico problema, come accennato prima, resta il fair play finanziario. L’AS Roma quest’anno potrebbe sfiorare i 40 milioni di debiti, e rientrare in un passivo così pesante in un anno circa non sarà un gioco da ragazzi. Agli americani comunque i mezzi non mancano, in questi giorni si incontreranno con gli inviati della Rotschild e della società, ed entro la fine della settimana conosceremo l’esito della trattativa.