Francesco Totti è rinato. Merito della cura Zeman senza dubbio, dato che quest’anno corre come un ventenne, ma anche la serenità dal punto di vista personale (la scena con i figli di ieri è da diario dei ricordi) fa molto. Sul campo però è sempre lui, il capitano di mille battaglie che non guarda all’età ma ai record. Ieri ne ha raggiunto un altro, e cioè il secondo posto nella classifica dei marcatori di sempre della Serie A con 225 gol, quanto un omone che giocava negli anni ’50 e che si chiamava Nordhal. Ma lui non si ferma qui.
Il suo obiettivo è diventare il numero uno, e se a Roma lo è già, lo vuol essere anche per il resto dell’Italia. Il prossimo passo è raggiungere Silvio Piola che tra gli anni ’30 e ’50 mise a segno 273 reti. Gliene mancano tante, quasi 50, e alla veneranda età di 36 anni difficilmente qualcuno potrebbe pensare di farcela. Ma non lui. Mancano ancora 11 partite in questo campionato, ed il suo contratto dura anche per tutto il prossimo, quindi se dovesse mantenere questo ritmo almeno metà strada dovrebbe riuscire a compierla. Ma lui è fiducioso e ammette che se allunga il contratto di un’ulteriore stagione, potrebbe anche farcela.
La sua promessa ieri sera, dopo la gioia del gol, della vittoria e dell’abbraccio con i figli, è stata che non si ritirerà prima di aver raggiunto Piola. Forse è un po’ azzardata, ma negli ultimi anni gli abbiamo visto compiere talmente tante prodezze che non ci stupiremmo se riuscisse a mantenerla.
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