Thomas DiBenedetto e più presente negli affari della Roma, come farebbe qualunque altro proprietario e – dopo essersi palesemente schierato dalla parte di Luis Enrique nella questione della diatriba con capitan Totti – allarga lo sguardo verso l’orizzonte e progetta la Roma del futuro, che non può prescindere dalla costruzione di uno stadio di proprietà. La famiglia Sensi aveva lungamente lavorato in questo senso, ma le difficoltà incontrate erano tante e tali da mandare a mondo la realizzazione del progetto. Il nuovo proprietario dei giallorossi, però, non si rassegna e spera che il sogno possa un giorno vedere la luce:
Siamo in contatto con le autorità competenti e con il Coni, e speriamo che in futuro ci diano la possibilità di avere uno stadio dedicato esclusivamente al calcio.
Non solo parole, ma anche fatti concreti:
Stiamo analizzando come e dove costruirlo, in collaborazione con partner italiani, consci dell’importanza economica di avere uno stadio di proprietà. Crediamo davvero che sia possibile, con la giusta collaborazione, costruire un nuovo stadio. Non sono venuto qui per cambiare il calcio in Italia, ma per far crescere il calcio a Roma. Dal mio punto di vista, però, sarebbe bello vedere tutte le società italiane in salute, perché se la Lega è in salute, di conseguenza lo siamo anche noi. Se la Serie A è sana, anche i diritti acquisiscono un valore più elevato.
L’esempio da seguire è quello della Juventus, che tra qualche settimana comincerà a giocare nel suo stadio:
La Serie A deve avere stadi migliori, un ambiente più accogliente dove i tifosi possano seguire le partite. Credo che quello della Juventus sia un esempio di come dovrebbero diventare gli Stadi in Italia. E’ molto importante avere i propri addetti, sul posto, per occuparsi dei problemi che potrebbero sorgere con i tifosi. Vorremmo ricreare un ambiente in cui le famiglie possano venire allo stadio e portare i propri figli alla partita.
Utopia o sogno realizzabile?