C’è aria di tensione in casa giallorossa, nonostante l’euforia per l’annuncio della costruzione del nuovo stadio. A creare grane è Osvaldo, lontano dal pianeta-Roma da un paio di settimane e forse pronto a preparare la valigia per altri lidi. L’attaccante è partito per l’Argentina qualche giorno prima di Natale e non si è ripresentato all’appello del 30 dicembre scorso ad Orlando, dove i compagni lo attendevano per la tournée americana.
LA DELUSIONE DELLA SOCIETA’. Assente giustificato? Sì e no, perché se è vero che l’attaccante ha chiamato per avvertire di essere stato colpito da un virus intestinale, è anche vero che Baldini e Zeman hanno preteso un certificato medico che attestasse le sue condizioni fisiche. Certificato giunto a destinazione, ma a quanto pare non sufficiente per calmare le ire della società, che avrebbe comunque preferito la presenza del giocatore negli States, con o senza febbre.
La Roma minimizza, spiegando che Osvaldo ha scelto di restare a Buenos Aires per non contagiare i compagni, ma è chiaro che qualcosa si è incrinato nel rapporto tra il club e l’italo-argentino. L’attaccante dovrebbe rientrare nella giornata di venerdì, ma non è escluso che la Roma lo costringa ad anticipare i tempi, per averlo a disposizione già nel pomeriggio di domani.
FEBBRE O ROTTURA? Resta da capire se la febbre di Osvaldo sia reale o se dietro non ci sia la volontà di lasciare la maglia giallorossa nella finestra invernale del calciomercato. Sull’attaccante ci sono diverse squadre, prima fra tutte la Juventus, che propone una scambio con Quagliarella. Milan e Fiorentina restano in attesa, nella speranza di poter ampliare il parco attaccanti con l’arrivo dell’italo-argentino.
La soluzione del rebus la avremo nei prossimi giorni, quando Osvaldo scenderà dalla scaletta dell’aereo e paleserà le decisioni maturate a Baires nel lungo periodo di “convalescenza”
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