Sette punti di distanza dalla terza posizione in classifica, quando mancano 12 gare al termine della stagione. Troppi forse per sognare ad occhi aperti, anche se Aurelio Andreazzoli non ha perso la speranza di raggiungere la qualificazione alla prossima Champions League, un obiettivo quasi proibitivo. L’allenatore della Roma rivela il proprio sogno alla vigilia del posticipo contro il Genoa:
Terzo posto? Chi non ha sogni ha già finito di vivere.
Andreazzoli conosce i limiti della propria squadra e sa di non poter promettere nulla ad una piazza che si esalta facilmente. L’unica cosa che può garantire è l’attenzione maniacale con la quale i suoi preparano le partite, in modo che la squadra possa concentrarsi sempre sull’obiettivo successivo. Un passo alla volta, dunque, nella speranza che a fine stagione i conti diano ragione ad una Roma che era partita per raggiungere grandi traguardi e che si è ritrovata a cozzare contro il progetto (quello di Zeman) che richiedeva troppo tempo (o forse applicazione generale) per essere portato a termine.
E – a proposito del vecchio mister – Andrezzoli si dice quasi infastidito nel vedere il suo lavoro paragonato a quello del boemo:
Basta parlare di Zeman. Il paragone è anche irriverente per il mister, che ha fatto un ottimo lavoro. Anche se perfettibile, come tutti i lavori. Ma ora parliamo solo di noi e di quello che riusciremo a dare.
La speranza del tecnico giallorosso è di dare continuità ai risultati, dopo le vittorie contro Juventus ed Atalanta. Il prossimo ostacolo si chiama Genoa, in serie positiva da diverse settimane, ma non ancora fuori dalla lotta per la salvezza:
Il Genoa è una squadra compatta ed equilibrata, che in difesa concede poco.
Il posticipo di domani, dunque, è tutt’altro che facile per i capitolini, alla ricerca della terza vittoria consecutiva, primo passo verso una qualificazione Champions che sembra ancora troppo lontana.
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