Correva l’anno 1986 ed il campionato italiano viveva una delle sue pagine più emozionanti. La Roma di Sven Goran Eriksson era riuscita a recuperare 11 punti alla Juventus e si apprestava a giocarsi in casa la partita del sorpasso e del possibile scudetto, il terzo della sua storia. Era la penultima giornata di campionato ed il calendario recitava Roma-Lecce e Milan-Juventus: un’occasione assolutamente imperdibile per i capitolini contro una squadra già retrocessa che non aveva più nulla da chiedere alla stagione in corso.
Pronti via e Ciccio Graziani insaccava di testa, mentre l’Olimpico vestito a festa già pregustava il sapore della vittoria, reso ancor più dolce dalle tante occasioni da rete che ebbe la Roma di lì a poco. Ma al 34′ successe l’imprevedibile: il difensore Di Chiara, romano de Roma, penetrò nella difesa dei padroni di casa, infilando la rete del pareggio. Gelo sull’Olimpico, sebbene nessuno potesse immaginare cosa sarebbe accaduto di lì al 90′. Trascorsero altri otto minuti e dalla delusione si passò alla disperazione, quando Barbas mise a segno il rigore del sorpasso, stroncando sul più bello i sogni di gloria dei giallorossi.
Nella ripresa era ancora Barbas a finire sul tabellino dei marcatori, mentre alla Roma non retava che accontentarsi della rete di Roberto Pruzzo, quando ormai non c’era più tempo per recuperare. Quell’anno la Juventus vinse lo scudetto, mentre alla Roma non restò che rimpiangere la grande occasione buttata al vento contro un Lecce che onorò la sua stagione fino all’ultima di campionato.
Da quel giorno sono trascorsi 24 anni e la Roma è ancora protagonista della volata finale. Stavolta la diretta concorrente è l’Inter di Mourinho, chiamata a vincere contro un Siena già retrocesso per la conquista del tricolore. Gara facile? Nient’affato, viste le dichiarazioni di qualche giorno fa del patron bianconero, Massimo Mezzaroma, che proprio oggi ha rincarto la dose:
E’ un’occasione per entrare nella storia: tutti ricordano il Lecce di Fascetti. E’ una partita delicatissima dove noi abbiamo solo da perdere e per questo dobbiamo impegnarci e fare il doppio. E’ una partita che l’Inter non sente eccessivamemte perché anche schierando le sue riserve ci è tanto superiore da poter vincere di tre gol e ci sta. Io quello che dovevo dire ai giocatori l’ho detto: di fare una prestazione gagliarda, in linea con quella delle partite contro Palermo e Fiorentina. Ma credetemi non vedo l’ora che finisca questo campionato.
Il Siena come il Lecce di Fascetti? Non ci resta che attendere domenica per tirare le somme e dire finalmente addio al lungo ed estenuante campionato.