Il capitano ci prova: corre, scatta, forza, tocca palla, ma poi inevitabilmente finisce per uscire dolorante. La situazione va avanti da un po’ e comincia a preoccupare un ambiente che non può permettersi di lasciare troppo spazio alle grandi sorelle. La domanda sorge spontanea, diceva qualcuno: ma quando rientra Francesco Totti?
Di certo non domani contro il Bordeaux, costretto all’ennesima esclusione da parte di Spalletti che, dopo averlo visto uscire dolorante dall’allenamento di ieri, non può certo rischiare di schierarlo in Champions League. Ed è un vero problema, se si considera che oltre al numero 10 non saranno della partita Juan, Pizarro, Montella, Tonetto e Cassetti. Ma mentre l’assenza dei compagni può essere in qualche modo compensata, è difficile per il tecnico toscano trovare un’alternativa che valga almeno la metà del capitano.
E dire che Totti aveva bruciato le tappe per recuperare al più presto dall’infortunio dello scorso aprile e dall’intervento che lo aveva costretto a saltare persino le vacanze estive, per farsi trovare pronto ad inizio stagione. A vederlo in campo in Supercoppa contro l’Inter, qualcuno aveva gridato al miracolo, sebbene proprio dal suo piede destro fosse arrivato l’errore decisivo che consegnava il primo trofeo stagionale alla squadra nerazzurra.
Poi erano c’erano stati minuti pesanti sia in campionato che in Champions League, che avevano fatto sperare nella progressiva ripresa del ginocchio operato. Ma il sogno di rivederlo in campo a pieno ritmo si è infranto quasi subito, tanto che nelle ultime due gare di campionato, Totti è rimasto nuovamente ai box.
Si sperava di rivederlo in campo domani, almeno per una manciata di minuti, contro i francesi del Bordeaux, ma l’allenamento di ieri mattina lo ha visto uscire dolorante ed ancora una volta il capitano sarà costretto a guardare la gara in tv.
A questo punto la domanda è lecita: si tratta di una situazione normale o il ginocchio di Totti è stato sottoposto a carichi di lavoro troppo pesanti, per anticipare il suo ritorno in campo? E, se fosse vera la seconda ipotesi, ne è valsa veramente la pena?