Si sperava in una atto di clemenza da parte del giudice sportivo nella vicenda che ha visto protagonisti Rosi e Lavezzi lo scorso sabato, quando i due si sono “rinfrescati” reciprocamente sputandosi addosso manco fossero dei lama. Sperava nella clemenza soprattutto il Napoli, impegnato nella corsa scudetto e opposto al Milan capolista tra un paio di settimane.
E invece niente clemenza, niente mano leggera, nessun appello per i due protagonisti che si beccano ben tre giornate di squalifica. Il giudice sportivo si è avvalso della visione delle immagini tv ed ha ritenuto giusto equiparare lo sputo ad un gesto particolarmente violento, come vuole il regolamento del calcio.
Questa la motivazione della sentenza:
Rosi, nel cerchio di centro campo e ben lontano dall’azione in svolgimento in altra zona del campo, si avvicinava al calciatore partenopeo, che gli volgeva parzialmente le spalle, e da una distanza di circa un metro, con palese gestualità, gli indirizzava uno sputo, che veniva immediatamente “ricambiato”.
Qualcuno pensava che la vicenda non potesse rientrare nella casistica della prova televisiva poiché l’arbitro di lì a poco ha ammonito entrambi i giocatori. Ma la motivazione del giudice sportivo è piuttosto chiara in proposito:
Tale duplice biasimevole gesto non veniva visto dall’Arbitro e pertanto nessun provvedimento disciplinare veniva adottato. A tale proposito, il Direttore di gara, su richiesta di questo Ufficio, ha dichiarato a mezzo e-mail: “non ho visto nulla e confermo inoltre che le ammonizioni fatti ai calciatori Rosi e Lavezzi si riferiscono a delle spinte reciproche”.
Ininfluente ai fini della squalifica anche la parte del corpo colpita dagli sputi reciproci:
Le immagini acquisite non consentono di determinare con assoluta certezza in che misura ed in quale zona del corpo (presumibilmente il collo di Lavezzi ed il volto di Rosi) gli sputi abbiano effettivamente colpito il loro rispettivo destinatario, ma tale circostanza è ininfluente ai fini della valutazione disciplinare. Infatti, per costante orientamento interpretativo degli Organi di giustizia sportiva, lo sputo deve considerarsi a tutti gli effetti una “condotta violenta”, i cui estremi possono essere integrati anche se il deprecabile intento non abbia raggiunto l’obiettivo.
Il Napoli farà ricorso contro la squalifica di tre giornate, ma al momento appare improbabile che Lavezzi possa essere in campo nel big-match del 28 febbraio contro il Milan.