La sponda giallorossa del Tevere è in festa per il 2-1 portato a casa nel derby di ieri seri, ma il risveglio non è poi così lieto, alla luce dell’ennesimo infortunio di Adriano, il terzo da quando ha messo piede nella Capitale. L’attaccante brasiliano nel corso del primo tempo della gara di Coppa Italia è rimasto a terra dopo un contrasto con un avversario, stringendo poi i denti fino al termine della frazione.
Nella giornata di oggi, poi, gli accertamenti e la diagnosi non proprio felice per l’Imperatore: frattura della testa omerale destra, disinserzione parziale del cercine glenoideo anteriore e lesione del legamento gleno-omerale inferiore. Tanti paroloni medici messi insieme, che in termini però vogliono significare una sola cosa: Adriano dovrà stare lontano dai rettangoli verdi per almeno un mese.
Al giocatore è stato applicato un tutore, che gli impedirà di allenarsi come si deve per le prossime settimane, ma il rischio-operazione è scongiurato, come spiega il suo agente italiano, Roberto Calenda:
Adriano ha avuto un infortunio molto serio alla spalla e anche in maniera anomala: ha avuto un brutto movimento facendo leva su un avversario in corsa, credo Ledesma. Gli è uscita la spalla, un infortunio brutto. La spalla è stata rimessa al suo posto tramite medico e fisioterapisti a bordo campo.
Nuovo rallentamento, dunque, nel processo di recupero del brasiliano, che finora non ha avuto modo di dimostrare il proprio valore. La scarsa forma fisica ed i continui infortuni non hanno certo facilitato la sua ripresa, tanto che qualche tempo fa l’Imperatore sembrava destinato a tornarsene da dove era venuto. A tal proposito il procuratore si dice convinto della volontà del suo assistito di restare nel Belpaese:
Tutti noi siamo legati alle nostre patrie, ma Adriano ha fatto una scelta questa estate, quella di tornare in Italia e ora vuole restare alla Roma, assolutamente. Ha un ottimo rapporto con tutti. E’ un ragazzo sincero, straordinario. Ha reagito bene dall’inizio, adesso vuole dimostrare il suo valore. Sta lavorando fortissimo per rispondere anche a chi dice che non è più un giocatore di calcio.
Forma fisica ed infortuni permettendo.