La zona Cesarini stavolta è stata fatale al Milan, dopo le ultime due gare vinte proprio sul filo di lana. Ronaldinho ha segnato la sua rete numero sei in maglia rossonera, togliendo lo zero anche nella casella delle reti segnate fuori casa, ma ciò non è bastato a portare a casa i tre punti che sarebbero valsi la testa della classifica.
Di fronte ad un Lecce consapevole della superiorità dell’avversario, la squadra di Ancelotti ha tentato in tutti i modi di scavalcare nuovamente i cugini nerazzurri in vetta. Numerose le occasioni create dagli ospiti, che però davanti alla porta non riuscivano a concretizzare in modo degno.
In particolare Borriello non ha dato dimostrazione di grande lucidità, fallendo ripetutamente la possibilità di portare il Milan in vantaggio. Per il Lecce da segnalare una grande occasione di Giacomazzi, che tutto solo davanti alla porta ha fallito il più facile dei gol.
Milan arrembante, Lecce in difesa e l’impressione che la gara fosse destinata a terminare a reti inviolate, tanto era sterile la reazione dei salentini di fronte alle folate imprecise dell’armata rossonera. Poi improvvisamente la svolta. L’infortunio di Polenghi costringeva Beretta a inserire Esposito, mentre Ancelotti tentava la doppia mossa Pato-Inzaghi per aumentare il potenziale offensivo.
Ed alla prima occasione il Papero rossonero volava sulla destra, offrendo a Ronaldinho l’occasione di mettere a segno l’ennesima rete pesante. Era il minuto 79 e per quello che si era visto fino ad allora in campo sembrava non dovessero esserci più sorprese.
Ma gli uomini di Ancelotti non avevano fatto i conti con Esposito, tifoso rossonero sin da bambino e passato dalla condizione di panchinaro a quella di eroe della serata. Un colpo di testa che vale un punto, proprio quando tutti eravamo pronti a celebrare il Milan capolista.
L’Inter ringrazia Esposito, Esposito ringrazia il Milan, il Milan piange sulle occasioni perse.