Guai a parlare di fuga scudetto in casa nerazzurra. Nemmeno la passeggiata sulle ceneri della Lazio fa sbottonare mister Mourinho, che continua a predicare rispetto per le avversarie che seguono in classifica. Vero è che le seconde della classe devono ancora giocare (e chissà alle 17 di questo pomeiggio quale sarà la situazione), così come è vero che le suddette seconde la prossima domanica si ritroveranno l’una contro l’altra, mentre l’Inter sarà impegnato contro il Chievo.
Il calcio ci ha abituati a diversi miracoli, ma è facile prevedere sin da ora che a dieci giorni dal Natale i nerazzurri si ritroveranno ad almeno +9 su una delle due pretendenti allo scudetto, se non addirittura a +8 su entrambe (sempre ammesso che oggi sia Juve che Milan guadagnino i tre punti).
Inutile fare calcoli cervellotici sin da ora, sebbene la classifica stia prendendo una certa fisionomia ed ora sarà sempre più difficile sperare in una frenata della capolista. Ieri sera ci ha provato la Lazio, spinta dall’entusiasmo dell’Olimpico e dalle speranze dell’Italia anti-nerazzurra, ma neppure la squadra di Rossi è riuscita ad opporre la benché minima resistenza ai colpi di Ibra & Co.
Neanche il tempo di assegnare le marcature in campo, che già l’Inter era in vantaggio, grazie ad un perentorio colpo di testa di Samuel, al suo primo gol quest’anno e proprio davanti agli occhi degli ex cugini. E quando si parte in quel modo, è difficile poi recuperare la situazione e proporre soluzioni offensive degne di nota, specie se l’avversario chiude i varchi e ti costringe a tentare il tiro da fuori.
Se poi ci si mette anche la sfortuna, allora il difficile diventa impossibile. Chiedete a Diakite, così spaventato dall’arrivo di Crespo, da esibirsi nel più classico degli autogol, con un tocco ravvicinato che non lascia scampo a Carrizo. Inutile poi recriminare sul fuorigioco di Ibrahimovic, che consente allo svedese di portare a tre le reti dell’Inter: la Lazio non ha mai dato l’impressione di poter creare problemi e questo è quanto.
Si sorride invece sull’altra sponda del Tevere. La Roma continua nella sua marcia trionfale e comincia a vedere la luce. Grazie alla vittoria sul Chievo, i giallorossi si portano a quota 20 a sole 4 lunghezze dalla zona Champions e con una gara da recuperare. L’eroe di giornata è Jeremy Menez, finalmente decisivo dopo una serie di prove poco brillanti.
Stavolta il francese mette il sigillo sulla vittoria, dimostrandosi anche capace di ottime giocate al servizio della squadra. Il Chievo da parte sua ha cercato di frenare l’ardore giallorosso, ma le occasioni migliori sono capitate sui piedi degli uomini di Spalletti, che avrebbero potuto chiudere la gara in netto anticipo. Ora la situazione dei gialloblu si fa pericolosa, con soli 9 punti e l’ultimo posto in classifica.