L’annuncio del Viminale, tuonato oggi come qualcuno che butta benzina sul fuoco, fa letteralmente tremare le società della serie A. Non bastano più limitazioni alle trasferte, al pubblico, controlli e multe salate. Nelle ultime settimane il ricorso alla violenza è riesploso come non accadeva da quasi un anno, e così le forze dell’ordine sono stanche di dover contare feriti ogni domenica. Per questo il capo della polizia, Antonio Manganelli, ha lanciato l’allarme: o fermate la violenza, o niente partite in notturna.
Se le multe da poche decine di migliaia di euro non fanno cambiare la situazione, forse la minaccia di far diminuire gli introiti televisivi derivanti dai posticipi cambierà qualcosa. Le gare che si giocano alle 20:45 sono le più pagate, portano maggiori introiti pubblicitari perché attirano più attenzione, ed un taglio di questa possibilità per il prossimo anno significa un crollo negli incassi televisivi per i club. Forse solo così si riuscirà a sbloccare questa terribile situazione.
La ricetta la fornisce lo stesso Manganelli, che ha chiesto alle società di aumentare il numero di steward all’interno delle strutture; controlli doppi all’ingresso dello stadio, per evitare di far entrare striscioni e materiale pirotecnico, e limitazioni ancora maggiori alle trasferte. Se nemmeno questo giro di vite cambierà qualcosa, il calcio italiano potrà risentirne pesantemente.