Da qualche tempo Michel Platini sta cercando di far capire al mondo del calcio come saranno le regole che ha intenzione di introdurre a breve per il suo ormai famoso “Fair Play finanziario“. In un’intervista al Daily Telegraph il numero uno della Uefa non poteva essere più chiaro di così:
Introducendo nuove regole proteggeremo gli investimenti di Roman Abramovich, Massimo Moratti e Malcolm Glazer. Sono sicuro che vorrebbero vendere ma chi mai sarebbe così stupido da acquistare club così indebitati? Il criterio che seguiremo è che chi vorrà partecipare alle nostre competizioni non potrà spendere più di quanto incassa. Tutti i proprietari mi hanno chiesto una migliore filosofia, più trasparenza. In Germania i debiti non sono consentiti, in Inghilterra sì.
A parte che l’Inter non è mai stata in vendita, Moratti per non privarsene preferirebbe perdere un braccio, ma immediatamente è arrivata piccata la risposta del presidente interista:
L’Inter non è una Società indebitata. Comprendiamo le sue preoccupazioni istituzionali per l’economia del calcio europeo, ma citando l’Inter nei suoi ragionamenti dimentica che il nostro club non ha debiti con le banche. L’Inter non rientra nell’ambito di quei club che, da questo punto di vista, possono preoccupare il presidente Uefa
si legge in un comunicato ufficiale. E’ vero che l’Inter non ha debiti pregressi, ma ciò è possibile solo perché papà Moratti ogni anno (a parte quest’ultimo) ha sempre regalato alla sua società un bell’assegno di ricapitalizzazione per appianare tutti i debiti di tasca sua. Forse Platini si riferiva proprio a questo, citando il caso dell’Inter, perché una situazione del genere, con le nuove norme, non potrà mai più ripetersi.
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