Nuove regole per il calcio, ce le chiede l’Europa!

di Redazione 1

Quante volte negli ultimi anni abbiamo sentito questa litania “ce lo chiede l’Europa”? Ora l’UE cerca di entrare anche nel mondo del calcio per cercare di regolamentare un po’ un settore che muove miliardi di euro sempre più verso le casse dei grandi club, lasciando gli spiccioli a chi lavora sul serio, cioè quelle piccole squadre in cui crescono i campioni.

A muoversi oggi è la Commissione per lo Sport che forse non era stata avvisata che Platini ha indetto il Fair Play Finanziario che già dalla prossima stagione potrebbe cominciare a mietere delle vittime. Per cercare di limitare un po’ lo strapotere di sceicchi e miliardari che spendono cifre assurde per costruirsi un bel giocattolo, l’UE ha intenzione di porre 5 nuove regole, almeno all’Uefa visto che non ha giurisdizione al di fuori dei confini europei.

 LE REGOLE – La prima riguarda una cosiddetta “tassa fair play“, cioè un obolo che i grandi club dovrebbero pagare ogni anno, in base ai loro trasferimenti, per finanziare i piccoli club. Oggi infatti il 98% dei ricavi del calcio finisce nelle tasche delle società principali; con questa tassa la ricchezza verrebbe un po’ più redistribuita. Seconda regola: trasparenza nei trasferimenti. Troppe clausole e trovate fantasiose, spesso in grado di portare ad elusione fiscale.

Ma ancora, tetto alle rose. Non è più possibile vedere squadre con 40-50 tesserati, metà dei quali in giro per i campionati minori a farsi le ossa. La conseguenza è la regola numero 4, e cioè una regolamentazione più ferrea dei prestiti; ed infine l’ultima regola porrebbe un limite alle “proprietà di terzi“, eventualità che per fortuna in Europa non esiste quasi da nessun’altra parte, ma che abbiamo visto quanti problemi crei in Brasile quando ci sono da fare dei trasferimenti, per evitare l’aumentare dei costi a causa di organismi che non c’entrano nulla con l’attività sportiva ma si occupano solo di finanza. Vedremo se Platini deciderà di accettare questi “consigli” dell’Unione Europea.

Photo Credits | Getty Images

Commenti (1)

  1. Il fair play finanziario si dovrebbe attestare come una nuova tassa sui trasferimenti più onerosi che permetterà di riequilibrare  grandi e piccoli club, i quali, in particolar modo quest’ultimi, finora hanno sofferto la supremazia dei top club nelle rispettive competizioni, ed aiuterà ad aumentare i loro capitali per “un calciomercato accessibile a tutti”. 
    Pensiamo, infatti, che il calciomercto necessiti di una rivoluzione.
    Su questa premessa si basa il Mutual Uruguaya A-Net, squadra che parteciperá al 65° Trofeo di Viareggio.
    Il progetto, targato A-Net, nasce a Brescia per l’impegno della PS Advice e si propone proprio di rivoluzionare il mondo del calcio, attraverso un diverso posizionamento dei  cartellini dei giovani e giovanissimi calciatori in un apposito fondo d’investimento lussemburghese.
    Il calcio, nonostante la crisi, resta un settore economico sempre in crescita. Le massime divisioni calcistiche negli ultimi cinque anni hanno prodotto entrate per 13,2 miliardi di euro.

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