Fu proprio un episodio in favore della Juventus lo scorso anno a portare alla modifica del regolamento a livello mondiale. Il famoso gol di Muntari che decise di fatto lo scudetto per la Juve fu la goccia che aveva fatto traboccare il vaso, dopo la quale tecnici, dirigenti e semplici appassionati di calcio chiesero una qualche tecnologia o modifica al regolamento (come gli arbitri di porta) per stabilire la verità sui gol fantasma. Ora potrebbe essere un altro episodio pro-Juve ad apportare una nuova modifica.
La moviola per fuorigioco o episodi violenti non è più un’utopia. Come riporta questa mattina la Gazzetta dello Sport, dall’annullamento della rete di Bergessio in Catania-Juventus al momento in cui i primi spettatori si sono resi conto che la posizione dell’attaccante argentino era regolare sono passati soltanto 19 secondi. Molti di più ne hanno impiegati Gervasoni e Maggiani per decidere di annullarla, e fino a che non si è ripreso a giocare già tutto lo stadio era a conoscenza dell’errore dell’arbitro.
LA TECNOLOGIA C’E’ – Una volta bisognava attendere la Domenica Sportiva alla sera per conoscere la verità, oggi bastano pochi secondi, quindi non ha senso continuare a dire che la tecnologia non serve e gli errori degli arbitri sono come gli errori dei calciatori. Anche perché il muro di opposizione alle tecnologie è stato definitivamente abbattuto dal board Fifa che appena qualche settimana fa approvava l’occhio di falco ed il sensore nel pallone per evitare i gol fantasma.
Ovviamente bisognerebbe usare questo strumento con parsimonia perché bisogna ricordare che il calcio è fatto da uomini e non automi. Bisognerebbe evitare il sovrautilizzo delle immagini, magari dotando il quarto uomo di un iPad collegato con Sky, esclusivamente per quegli episodi decisivi come il gol di Bergessio, la rete regolare annullata alla Lazio, o episodi violenti che avvengono lontani dalla visuale dell’arbitro e dei guardalinee. Vedremo se anche questa volta la Fifa accetterà di modificare un regolamento sin troppo antico per i tempi che corrono.
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