La notizia non è tanto che la Lega delle squadre di serie A insorga contro la norma sugli extracomunitari, ma che lo faccia solo oggi, dopo due settimane dalla sua entrata in vigore. Forse i presidenti di A erano in vacanza? Può darsi, ma ora comincia il bello.
La Lega ha annunciato che non parteciperà al Consiglio federale che si terrà oggi e ha chiesto al Governo un incontro per dire no alla nuova norma che vuole un solo extracomunitario all’anno per squadra, e solo in cambio di un altro extracomunitario. Un incontro che avrà sicuramente effetto, visto che il Capo del Governo, Silvio Berlusconi, è proprietario del Milan, e dunque direttamente interessato, vista la colonia di brasiliani che ha il suo club.
Ciò che viene contestato non è solo la norma in sé, e già tanto basterebbe, ma anche i tempi, dato che il provvedimento è stato messo in atto da un giorno all’altro a mercato già aperto, quando molti club avevano avviato delle trattative che improvvisamente non hanno più potuto concludere. Inoltre la decisione è stata presa senza consultare la Lega di A, e questa è una mossa grave che dimostra come non si tenga in considerazione la volontà delle parti interessate. La FIGC intanto fa spallucce e se ne lava le mani in un comunicato che di certo non avvicina le due parti, ma in cui ribadisce di aver agito nella legalità. Lo scontro è avviato, e non se ne vede, per ora, una fine.
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