Se la partenza dallo United di due anni fa era legata esclusivamente ad un fattore economico, ora che si trova sull’altra sponda della città il problema è più di natura personale. Carlos Tevez, uno degli attaccanti più prolifici e bizzosi al mondo, ha reso nota la sua volontà di lasciare il Manchester City a fine stagione, appena la seconda con la maglia celeste.
Alla base della sua richiesta ci sono principalmente due fattori, uno è il ben noto cattivo rapporto con i dirigenti. Ma questa non è una novità visto che Carlitos non è mai andato d’accordo con nessuno. Stavolta la colpa non è di Roberto Mancini, come verrebbe subito da pensare visti i tanti diverbi tra i due davanti alle telecamere, specie dopo le sostituzioni. Ma i dissapori sarebbero molto più accesi anche con altri dirigenti come Garry Cook, direttore esecutivo del club.
Ma se le squadre di serie A si cominciano a fregare le mani, possono calmare i bollori, perché qui rientra il secondo fattore: Tevez ha nostalgia di casa. La punta infatti ha tutta la famiglia in Argentina, suo Paese natale, e non se la sente di rimanere per gran parte dell’anno dalla parte opposta del mondo senza poterli vedere. A peggiorare le cose c’è che la Premier League non si ferma nemmeno per le feste, come invece avviene in Italia, e quindi nemmeno per qualche giorno potrà tornare in patria per riabbracciare la famiglia.
Tevez ha ancora 26 anni, e segnando sempre a raffica può permettersi di scegliere qualsiasi club, ma viste le pretese non ci sorprenderemmo se decidesse di tornare a giocare in Argentina, rinunciando così ai milioni della Premier League.