Pensavate forse che mister Morinho fosse l’unico a non sopportare i paragoni con il predecessore? E allora sentite cosa sta accadendo in Inghilterra, proprio sulla panchina che fu dello Special One, occupata ora da Felipe Scolari.
L’allarme è stato lanciato dal Sun, sempre pronto alla critica a suon di numeri. Ebbene, conti alla mano, l’attuale allenatore del Chelsea sarebbe il peggiore approdato all Stamford Bridge negli ultimi anni. Per lui su 22 gare disputate, solo il 59,1% di vittorie, contro il 78,2 di Mourinho, il 77,3 di Ranieri e, udite udite, il 63,6 del contestatissimo Avram Grant.
Una statistica che lascia il tempo che trova, considerando che il Chelsea è secondo in classifica nella Premier ad un solo punto dal Liverpool e che proprio oggi potrebbe raggiungere le 10 vittorie consecutive in trasferta (record detenuto dal Tottenham che resiste da ben 48 anni).
Aggiungiamo poi che il confronto con i predecesori a questo punto della stagione conta ben poco ai fini del risultato finale. Ma Scolari non ha comunque accettato di buon grado la statistica ed ha alzato la voce:
Andate a rivedervi di nuovo i numeri e forse dopo tornerete qui a dire di aver fatto un errore. Io non mi paragono agli altri tecnici, ho dei problemi e sto cercando di risolverli.
Non abbiamo il tempo di verificare per dar ragione ad una o all’altra delle parti, ma di certo qualche attenuante va riconosciuta all’ex tecnico del Portogallo. Intanto bisogna ammettere che si è ritrovato a dover fare i conti con una serie di infortuni non di poco conto (Carvalho, Essien e Joe Cole), che uniti alla squalifica di Drogba, hanno fatto del Chelsea una squadra “mutilata”. Per non parlare poi delle difficoltà finanziarie del patron, che lasciano presagire pochi innesti durante il mercato invernale. Problemi che i predecessori non hanno avuto, potendo contare sul meglio disponibile a livello internazionale.
In attesa di qualche rinforzo, magari non troppo costoso, capitan Terry e Frank Lampard hanno proposto la loro soluzione, chiedendo al tecnico un cambiamento nei metodi di allenamento, ritenuti monotoni e ripetitivi. Accetterà il consiglio? Forse si, purché non gli venga fatto il paragone con mister Mou & Co.