Finalmente si parla di calcio giocato. Dopo tante polemiche nella Premier League (che si chiuderà stasera con il posticipo tra Hull ed Everton), ci sono grosse novità, soprattutto in testa. Momentaneamente infatti il Liverpool prende il largo, staccando nettamente, dopo essere andata a braccetto dall’inizio dell’anno, il Chelsea dei miliardi.
Un grande Gerrard apre le marcature, e lo strapotere rosso si sente contro un Newcastle piccolo piccolo che si affida solo alle invenzioni del suo genio, Michael Owen. Alla fine il risultato in casa dei bianconeri è 1-5, e i Reds prendono il volo. Non riesce stavolta a stargli dietro il Chelsea, nonostante fosse favoritissimo contro il Fulham. La squadra di Hodgson però è in gran forma, e lo dimostra passando in vantaggio con Clint Dempsey, e dopo la rimonta da parte dei Blues, riesce anche a pareggiare, ad un minuto dalla fine, sempre con Dempsey.
24 ore dopo approfitta di questo stop il Manchester United. I Red Devils sono ancora con la testa a Yokohama, forse stanno vivendo lo stesso trauma vissuto dal Milan lo scorso anno, tornato dalla vittoria nel Mondiale per club, solo che a differenza di quel Milan, riescono in qualche modo a buttarla dentro. Fatto sta che contro una delle difese più perforate della Premier League, la partita si conclude sull’1-0 con molta fatica. Gli uomini di Ferguson possono raggiungere il secondo posto se vincono le due gare ancora da recuperare. Ma il problema appunto è vincerle.
Dopo un periodo di euforia dovuto al cambio di allenatore, il Tottenham ritorna nel baratro, e con i suoi calciatori da Champions League incassa la decima sconfitta in 20 partite, che significa terz’ultimo posto in comproprietà con lo Stoke City, arrivata addirittura contro l’ultima in classifica WBA. Per sua fortuna lo Stoke perde, nonostante fosse passato in vantaggio, contro il West Ham di Zola, anche grazie alla sciocchezza di Fuller che lascia i suoi in 10 per aver schiaffeggiato il suo compagno. Intanto il tecnico italiano può respirare, finalmente a metà classifica.
I problemi del Manchester City non sono risolti, ma almeno stavolta non è arrivata una sconfitta. Perdevano 2-0 Robinho e compagni, ma con uno scatto d’orgoglio arrivano due gol negli ultimi due minuti di gioco, di cui il secondo proprio del brasiliano, e così il City, contro la penultima in classifica, guadagna quel punto che la fa rimanere a distanza di sicurezza dalla zona retrocessione. Sorpasso momentaneo dell’Arsenal al quarto posto ai danni dell’Aston Villa, ma questo ha ormai poco valore, dato che il terzo posto che vale la Champions sembra irraggiungibile già 5 mesi prima della fine del campionato.