Il lungo week-end di Premier League si è concluso solo ieri sera con la travolgente vittoria del Liverpool sul Manchester City. La squadra di Mancini deve affrontare i soliti problemi: assenze per infortuni, mancanza di idee e la solita dipendenza da Tevez, talloni d’Achille da cui non riesce proprio a liberarsi.
I Reds invece, da quando hanno cambiato allenatore, vanno alla grande, ed ormai vedono sempre più vicina la qualificazione europea dopo aver seriamente rischiato la retrocessione. Ad Anfield Road non c’è partita, i padroni di casa vanno in vantaggio dopo appena 13 minuti, ed in poco più di mezz’ora sono sopra già di tre gol (doppietta dell’impressionante Carroll). Il City da parte sua fa molto poco quando in campo c’è Tevez, ed uscito lui per infortunio non fa assolutamente più nulla. Balotelli gioca più di un’ora ma non cambia molto la sua prestazione rispetto a quando sedeva in panchina.
E così il Chelsea, brutto ma vincente, batte il Wigan e si riprende il terzo posto scavalcando nuovamente il Manchester City. Ma bisogna fare anche i conti con il Tottenham, distante appena tre lunghezze dal quarto posto dopo la vittoria contro lo Stoke.
In vetta ormai il Manchester United può essere il solo artefice della perdita del campionato visti i 7 punti di distacco dall’Arsenal (con una partita in più però). La prima gara senza Rooney va bene, dato che Berbatov lo sostituisce a dovere segnando la rete che porta in vantaggio i suoi nel 2-0 rifilato al Fulham, mentre i Gunners tengono il passo battendo 1-3 il Blackpool e festeggiando la nuova presidenza del club.