Josè Mourinho: nessuno come me!

Silurato dal Chelsea e disoccupato di lusso, Josè Mourinho sembra aver speso bene il tempo libero dovuto all’inattività. Lo immaginavamo seduto accanto al telefono ad aspettare una chiamata e invece stava preparando la sua personale vendetta contro gli illustri colleghi. Lo fa con un libro, “Born Winner”, in cui si lascia andare a dichiarazioni poco simpatiche sull’operato degli allenatori di Manchester United, Liverpool ed Arsenal.

Voi non diventerete mai speciali come me!

Questo il messaggio lanciato a Sir Alex Ferguson, Arsene Wenger e Rafa Benitez e, la cosa potrebbe far sorridere, considerando che l’Inghilterra a livello di club è al momento la nazione sul tetto d’Europa. Da dove arriva tanta sicurezza ed arroganza? Mourinho fa parlare i numeri e fa notare che su 100 gare la sua squadra ha conquistato il 70% di vittorie, mentre l’Arsenal si è fermato a 50 e Ferguson ancora meno. Ma non è finita qui.


Nella storia della Premier League io sono il primo allenatore che ha trionfato alla sua prima stagione. Quanti anni sono stati necessari a Ferguson e Wenger per conquistare il loro primo campionato? Cinque. Questo significa che sono un allenatore migliore di Ferguson e Benitez? No. Ma al tempo stesso non sono peggio di loro. Forse ho vinto troppo presto e a volte mi sento vittima del mio stesso successo.

E non provate a fargi notare che Abramovich ha speso fior di milioni per arrivare alla conquista di due campionati, perché il buon Mourinho non ci sta e ricorda che Rio Ferdinand, ad esempio, è costato 33 milioni di sterline e che che Benitez ha avuto a disposizione 70 milioni di sterline per allestire la campagna acquisti e non è mai riuscito a trionfare in Premier League.

E quello che più infastidisce il portoghese è che i suoi colleghi non vengano mai messi in discussione, mentre i tabloid si sono scatenati contro di lui, annunciando questo o quel sostituto:

Non avevamo ancora perso nulla, eppure sulla stampa era un susseguirsi di candidati, ho contato almeno 14 tecnici che dovevano prendere il mio posto.

Che dire? Può essere simpatico o meno, gli si può rimproverare una certa invidia, visti risultati ottenuti in Champions dai suoi illustri colleghi, ma, numeri alla mano, non ha poi tutti i torti. Basti ricordare che il Chelsea con lui in panchina ha vinto 10 gare su 19 contro Manchester, Liverpool e Arsenal, perdendone appena due. Nato vincente? Lo scopriremo alla sua prossima avventura, magari su una panchina italiana!

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