Lo chiamano bad boy e mai soprannome fu più azzeccato come il questo caso. Il ragazzo cattivo è Joey Barton, più volte finito nelle pagine di cronaca per vicende che hanno ben poco a che fare con il mondo del pallone.
L’ultima bravata (una rissa nel periodo di Natale) gli è costata la condanna a sei mesi di carcere, scontati in parte nel corso dell’estate, fino al rilascio del 28 luglio. Durante la detenzione però, Barton ha continuato ad allenarsi, nella speranza di poter tornare a calcare i campi di calcio non appena scontata la condanna.
Speranze vane. Proprio ieri è arrivata la squalifica di dodici settimane (poi ridotte a sei) per un altro episodio violento che lo ha visto protagonista qualche tempo fa, quando ai tempi del Manchester City aggredì il compagno di squadra Ousmane Dabo, procurandogli gravi lesioni alla retina. Per quella vicenda il bad boy era già stato condannato a quattro mesi di carcere, ma poi la pena era stata sospesa per due anni.
Nel frattempo Barton ha cambiato casacca, finendo al Newcastle, ma a quanto pare il carattere rissoso è rimasto immutato, tanto che la società ha pensato bene di ridurgli l’oneroso ingaggio (90.000 euro a settimana), aspettandosi magari che il giocatore chiedesse di essere ceduto. L’unico a credere ancora in lui è Kevin Keagan, mister del club inglese, che ha convinto i dirigenti ad offrire al bad boy l’ennesima possibilità di riscatto.
Ora però Keagan si è dimesso dalla guida dei Magpies ed il futuro di Joey Barton somiglia sempre più ad un’incognita. Lui continua ad allenarsi con la squadra, nonostante le sei giornate di squalifica (che potrebbero diventare 12 nel caso non dimostrasse di aver cambiato testa), ma da parte del club non c’è più stima nei suoi confronti.
Il problema è che il Newcasle ha dovuto sborsare ben 7,3 milioni di euro per strapparlo al City, facendogli firmare un contratto di cinque anni, ed è quindi impensabile un licenziamento in tronco. L’ideale sarebbe piazzarlo in un’altra società, ma chi di voi spenderebbe un solo euro per portarsi in squadra uno così? Ed è un vero peccato, perché le doti per essere un campione le ha tutte!
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