Che Pioli non sarebbe arrivato alla fine della stagione lo sapevamo già tutti, e che non sarebbe arrivato nemmeno a mangiare il panettone era un sospetto che avevamo in molti. Ma che non avrebbe nemmeno visto il calcio d’inizio del campionato, questo proprio non potevamo immaginarcelo.
E così, in questa gara tra Zamparini e Cellino tra chi è più mangia-allenatori, il presidente del Palermo pareggia i conti con il suo omologo sardo che qualche settimana fa aveva fatto fuori Donadoni, cacciando Pioli a 10 giorni dall’esordio in campionato.
Negli ultimi giorni la tensione tra i due era salita molto, forse più a causa del giocattolo smontato che per l’allenatore. Erano infatti partiti Pastore, Sirigu, Bovo e, negli ultimi giorni di mercato, anche Cassani e Nocerino. Pioli non aveva mai protestato, e senza chiedere grossi rinforzi era andato avanti con la squadra che aveva. Ma di certo il Palermo di quest’anno non era al livello degli anni precedenti, e così, siccome a Zamparini il precampionato non era piaciuto ed ha presagito un campionato ancora peggiore, si è voluto cautelare esonerando il suo allenatore.
Per ora non si sa chi guiderà la squadra in Serie A. Al momento è stata affidata a Devis Mangia, l’allenatore della Primavera, ma crediamo difficile che sarà lui su quella panchina per tutto l’anno. Si era parlato di Delio Rossi, ma l’allenatore che aveva guidato i rosanero negli ultimi due anni ha risposto picche. In queste ore si parla di Bortolo Mutti, ma certo è che il campionato del Palermo non comincia sotto i migliori auspici.
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