Inter: per la panchina spuntano Pellegrini e Zeman

Le ipotesi sulla panchina dell’Inter cominciano a diventare davvero fantasiose. Per aver sparato troppo in alto (Capello, Hiddink e Guardiola), Moratti ora rischia di ritrovarsi senza allenatore, e dover abbassare di gran lunga il tiro. Capello ha detto no, lui resta in Inghilterra fino al 2012 a meno che non venga esonerato, ma vista la grande stima di cui gode Oltremanica, questa è un’eventualità davvero remota. Guardiola per ora non parla di lasciare il Barça e difficilmente Hiddink rescinderà il contratto con la nazionale turca firmato due mesi fa.

Mondiale 2010: conosciamo la Nuova Zelanda

La Nuova Zelanda è la Cenerentola del Mondiale di Sudafrica. E’ infatti una delle squadre più in basso nel ranking Fifa (78esimo posto) ed è stata l’ultima, in ordine cronologico, a qualificarsi al torneo dopo lo spareggio con l’altra sorpresa dell’anno, il Bahrain.

A differenza dei cugini del rugby All Blacks, gli All Whites del calcio non incutono nemmeno in piccola parte lo stesso timore. La nazionale neozelandese è considerata tra le squadre materasso del Mondiale, visto il basso livello del calcio nel Continente oceanico, tanto da far “migrare” l’Australia nel più competitivo girone asiatico.

Mondiale 2010: conosciamo la Svizzera

La Svizzera non è mai riuscita a fare molta strada nelle precedenti edizioni della Coppa del Mondo, raggiungendo i quarti di finale solo nel ’34, nel ’38 e nel ’54. Durante l’ultima kermesse in terra tedesca, il passaggio del girone come prima classificata (davanti alla Francia) aveva fatto ben sperare per i rossocrociati, che però si erano dovuti arrendere alla lotteria dei rigori contro l’Ucraina negli ottavi di finale.

Non andò meglio due anni dopo durante gli Europei giocati in casa, dove la Svizzera non riuscì neppure a qualificarsi per il turno successivo. E’ per questo che la squadra, ora affidata a Ottmar Hitzfeld, ha una gran voglia di riscatto e punta quantomeno a superare il girone, ripetendo gli exploit (si fa per dire) degli anni ’30 e ’50.

Mondiale 2010: conosciamo la Spagna

La Spagna è campione d’Europa in carica, ma a livello mondiale non ha mai entusiasmato, tanto che per trovarla tra le prime quattro classificate occorre tornare addirittura al 1950, quando venne battuta nella finalina dalla Svezia nella kermesse brasiliana. Da allora le Furie Rosse non hanno mai raggiunto le vette del calcio planetario, accontentandosi spesso del marchio di belle e perdenti.

Ma un paio di anni fa la situazione è improvvisamente cambiata, quando Luis Aragones si ritrovò tra le mani una delle formazioni più forti della storia calcistica iberica, che riuscì ad unire il lato estetico con il cinismo, assicurandosi la vittoria nel torneo continentale.

Infortunio al ginocchio, anche Essien abbandona il Mondiale

E siamo a tre. I calciatori di classe che abbandonano il Mondiale, con Essien, vanno a rinfoltire la rosa di quei campioni (vedi Ibrahimovic, Totti e tanti altri) che non vi prenderanno parte per i diversi motivi. La stampa inglese parla di “maledizione Chelsea“, visto che la scorsa settimana è stato un altro calciatore dei Blues, Michael Ballack, a dover abbandonare il ritiro della nazionale per un infortunio.

E se proprio vogliamo essere precisi, la maledizione Chelsea c’entra anche per Lassana Diarra, a cui è stata diagnosticata una malattia genetica che non gli permetterà di partecipare al Mondiale. Diarra gioca nel Real Madrid, ma fino a 3 anni fa militava nella società londinese. Insomma, la squadra di Ancelotti pare voler sfidare la Juve in quanto a sfortuna, visto che anche tra gli azzurri gli unici due infortunati sono Chiellini e Iaquinta, guardacaso bianconeri.

Mondiale 2010: conosciamo il Paraguay

La nazionale paraguaiana non ha una grande storia, e forse questo può portare i più a pensare che sia un avversaria facile da affrontare. Eppure la sua rosa comprende nomi importanti, ma soprattutto si può dire che sia una vera e propria squadra, una di quelle nazionali che fanno dell’unità il proprio punto di forza, e per questo tutt’altro che semplici da battere.

Forse proprio questa sua carenza di campioni di altissimo livello potrebbe trasformarsi in un punto di forza, intorno al quale Gerardo Martino ha costruito il suo gioco. Il Paraguay è probabilmente la nazionale più “squadra” del Sudamerica, e questa sua solidità l’ha portata al primo posto nel girone di qualificazione sin dalla prima giornata, praticamente quasi fino alla fine, quando a qualificazione già acquisita ha mollato e si è fatta sorpassare solo da un certo Brasile.

Mondiale 2010: conosciamo il Portogallo

Un terzo ed un quarto posto, rispettivamente del ’66 e nel 2006: questi i migliori piazzamenti del Portogallo nelle kermesse mondiali. Per il resto si tratta solo di caselle vuote alla voce qualificazione o di eliminazioni al primo turno, senza neppure passare il girone. Il problema dei lusitani è che da sempre hanno avuto delle grandi individualità (basti pensare ad Eusebio o a Cristiano Ronaldo), ma non una squadra tale da supportare l’estro dei campioni.

Quest’anno la nazionale portoghese è riuscita a strappare il biglietto per il Sudafrica non senza sudore, considerando che nel girone di qualificazione ha inanellato una serie di pareggi  e sconfitte, prima di riprendersi nelle gare finali per guadagnare il secondo posto alle spalle della Danimarca. Poi il sorteggio ha voluto che nei play off Ronaldo & C. trovassero la Bosnia Herzegovina, squadra non certo espertissima in campo internazionale, ed hanno quindi raggiunto la qualificazione con un doppio 1-0.

Mondiale 2010: conosciamo la Corea del Nord

Pak Doo Ik, chi era costui? Chi ha qualche anno in più sul documento di identità lo ricorderà come il dentista più famoso della storia, colui che fece pagare un conto salatissimo all’Italia, buttandola fuori dai Mondiali del 1966. Fu quella la prima ed unica partecipazione della Corea del Nord ad una kermesse mondiale, con un risultato “storico”, considerando che riuscì a qualificarsi per i quarti di finale, per essere poi battuta dal Portogallo.

In terra sudafricana si ritroverà di fronte nuovamente i lusitani, oltre al Brasile ed alla Costa d’Avorio, e almeno sulla carta dovrebbe fungere da squadra materasso, tornandosene a casa dopo il girone di qualificazione. Ma la sua forza potrebbe essere proprio la scarsa notorietà dei suoi elementi (solo due giocano al di fuori dei confini nazionali) e chissà che non possa rappresentare una sorta di scheggia impazzita.