Cannavaro: il calcio italiano non ha futuro

Lippi si è addossato l’intera responsabilità della debacle azzurra in terra sudafricana e non si può certo dire che sia esente da colpe. Ma è giusto che anche i giocatori lo aiutino a portare la croce, come fa Capitan Cannavaro all’indomani dell’eliminazione dalla Coppa del Mondo:

Nel 2006 ho portato una coppa, ora sono qui a metterci la faccia. È la sconfitta peggiore, più brutta anche della Corea. È una pagina nera. Non mi vergogno a dirlo: nello spogliatoio ho pianto. Tutto mi sarei aspettato tranne che di conquistare solo due punti nel girone. È un peccato, almeno gli ottavi erano alla nostra portata.

Italia-Slovacchia, analisi di un tracollo

Il giorno dopo non ci sono proprio parole per descrivere l’Italia vista in campo contro la Slovacchia. A dir la verità tutti ci aspettavamo una squadra sottotono e ben lontana dai fasti del 2006, ma nessuno poteva immaginare che in un girone in cui c’erano anche Slovacchia e Nuova Zelanda, gli azzurri arrivassero all’ultimo posto.

La terza partita in ogni caso si intuisce come finirà sin dalle prime battute. Vedere gli azzurri schiacciati dai primissimi minuti da calciatori che nel campionato italiano non farebbero nemmeno panchina (Hamsik a parte), la dice lunga sulla preparazione e la mentalità degli uomini di Lippi.

Da Pak Doo Ik a Vittek, gli sconosciuti ammazza-Italia

Correva l’anno 1966 e l’Italia viveva la sua pagina più triste dal punto di vista calcistico. L’Inghilterra organizzava il Mondiale e lo vinceva, Eusebio portava il suo Portogallo ai vertici del calcio mondiale, regalandogli un terzo posto storico a suon di gol (9 in 6 partite), ma alle nostre latitudini di quella manifestazione resterà un solo nome: Pak Doo Ik. Chi era costui? E’ passato alla storia come il dentista che ha eliminato l’Italia dai Mondiali inglesi, ma in realtà di professione faceva il militare, per poi dedicarsi all’insegnamento dell’educazione fisica.

Un nordcoreano ebbe il merito di buttare fuori la nazionale che vantava nomi come quelli di Giacomo Bulgarelli, Sandro Mazzola, Gianni Rivera, Tarcisio Burnich, Giacinto Facchetti, Roberto Rosato (scomparso proprio qualche giorno fa). Un nordcoreano fu responsabile dell’accoglienza a suon di pomodori riservata all’Italia di ritorno dal Mondiale. Un nordcoreano fu responsabile del blocco degli stranieri nel campionato italiano per quindici lunghi anni.

Camerun – Olanda 1-2 – Mondiali 2010

L’Olanda batte anche il Camerun e conclude a punteggio pieno la fase a gironi della kermesse mondiale. Si trattava di partita già scritta, con l’Olanda in cerca del punto che l’avrebbe condotta agli ottavi come prima classificata ed il Camerun già fuori dai giochi, in virtù delle sconfitte con Danimarca e Giappone. Ma nonostante tutto, le due squadre si sono affrontate a viso aperto, cercando di onorare l’impegno fino alla fine.

Ne esce fuori un primo tempo per larghi tratti equilibrato, con il Camerun che ha cercato di fare la gara, trovandosi a dover competere con l’organizzazione di gioco degli olandesi, sempre pronti a ripartire in contropiede. Al minuto numero 36′ la svolta della gara, quando Van Persie duettava con Val Der Vaart in area e metteva a segno la sua prima rete mondiale.

Danimarca – Giappone 1-3 – Mondiali 2010

Va in archivio anche il gruppo E del mondiale sudafricano, con Danimarca e Giappone chiamate a giocarsi il passaggio del turno nell’ultima e decisiva gara. Meglio gli europei nei primissimi minuti di gioco, con un buon possesso palla, che però non portava pericoli verso la porta avversaria.

Ma era il Giappone ad avere l’occasione migliore al minuto numero 12, grazie a Matsui, che però trovava l’opposizione del portiere danese. Ancora nipponici vicini al gol un minuto più tardi, quando Hasebe sfiorava l’incrocio dei pali. La Danimarca rispondeva con Tomasson che sfiorava il palo con una gran bella conclusione. Ma al 18′ i danesi capitolavano: punizione del solito Honda e Sorensen battuto non senza colpe.

La vergogna dell’Italia nel mea culpa di Lippi

Se ne era andato quattro anni fa da vincente, offeso (o imbarazzato?) per le vicende che vedevano il figlio Davide implicato nella pagina più triste del calcio italiano (leggi Calciopoli). Ora se ne va di nuovo, se ne sarebbe andato in ogni caso, ma non avrebbe mai immaginato un addio così triste e vergognoso.

Già, Marcello Lippi lascia la panchina azzurra da perdente, vergognandosi per non aver saputo portare in Sudafrica una squadra all’altezza di un Mondiale di calcio o per non aver saputo motivare nel modo giusto 23 ragazzi che dovevano difendere il titolo di Campioni del Mondo. E il ct si prende tutte le responsabilità:

Se la squadra è entrata con terrore nelle gambe e nel cuore vuol dire che l’allenatore non ha preparato bene la gara sul piano tattico e psicologico. Ho ritenuto che questa squadra potesse fare delle cose, ma evidentemente non l’ho preparata a dovere. Tutto mi sarei aspettato, fuorché che la squadra si esprimesse come nel primo tempo

Paraguay – Nuova Zelanda 0-0 – Mondiali 2010

Fino a un certo momento, tutti con uno sguardo alla sfida tra Paraguay e Nuova Zelanda: ci interessava eccome, il risultato. Poi, il gelo provocato dalla rete della Slovacchia ha lasciato entrambi – paraguaiani e neozelandesi – al proprio destino. Deve essere stato pressapoco questo il comportamento degli italiani per la concomitante e duplice sfida che interessava il gruppo F.

Sudamericani estremamente tranquilli: basta il pareggio; gli avversari, al contrario, hanno un risultato su tre (vittoria) per poi mettersi a fare i calcoli. Il maggiore talento e l’esperienza superiore del Paraguay mette la Nuova Zelanda nelle condizioni di lasciare il pallino del gioco nelle mani avversarie. Poco male, anche perchè i ritmi di gioco sono per davvero soporiferi: quelle che in contesti più dinamici sarebbero azioni non degne di nota, diventano nella circostanza i pericoli maggiori.

Italia – Slovacchia 2-3 – Mondiali 2010

L’Italia Campione del Mondo è fuori dal Mondiale sudafricano. Meritatamente. Alla vigilia della gara con la Slovacchia mister Lippi aveva provato a caricare l’ambiente, invitando tutti a fare i conti alla fine. Bene, il mondiale dell’Italia si conclude qui, prima ancora di assaggiare gli ottavi di finale, di fronte ad una Slovacchia bella e pimpante, che non mostrava timori reverenziali e che aggrediva gli azzurri su tutti i palloni.

Nella prima frazione di gioco, a parte un tiro velleitario di Di Natale, erano Hamsik e compagni a guidare le danze, arrivando primi su ogni palla ed impedendo di fatto ai nostri di ragionare. E come se non fosse bastato il vigore messo in campo dalla Slovacchia, ci si metteva pure un errore di De Rossi, che spalancava la porta a Vittek, lesto a bruciare Marchetti.

Trezeguet: l’ultima idea del Napoli

 Il Napoli è alla ricerca di una prima punta di esperienza, che potrebbe essere David Trezeguet o Cristiano Lucarelli.

Trezeguet:

Secondo Tuttosport la società partenopea è piombata sull’attaccante francese, che vuole lasciare la Juventus.

Aurelio De Laurentiis, non potendo arrivare a Gilardino, ha dato mandato ai suoi operatori di mercato di chiedere informazioni sul bomber bianconero.

Montolivo: la Juventus pronta all’offerta

 La Juventus è partita all’attacco per strappare Montolivo alla Fiorentina, che dopo l’acquisto di D’Agostino potrebbe far partire il gioiellino della Nazionale azzurra.

L’operazione è complessa perché comprenderebbe anche Candreva e ovviamente l’Udinese. Andiamo con ordine.

Alla Fiorentina piace Candreva, che è in prestito alla Juventus, la quale riscaterrebbe il giocatore solo per girarlo ai viola in cambio di Montolivo più un conguaglio di 20 milioni di euro.

L’Italia anti-Slovacchia

L’Italia Campione del Mondo si è presentata così (foto) al debutto mondiale contro il Paraguay, per poi riproporre la stessa formazione (Buffon a parte) nella gara contro la modesta Nuova Zelanda. Stessa formazione, stesso risultato: due pareggi e due punti, che ora ci obbligano a vincere per passare agli ottavi di finale. In realtà si potrebbe anche pareggiare, ma poi bisognerebbe sperare in strani incroci del destino, con l’ipotesi monetina a fare da spauracchio, nel caso di pareggio con lo stesso numero di reti di Paraguay-Nuova Zelanda.

Un’ipotesi che Lippi e i suoi non devono neanche prendere in considerazione, sebbene il ct abbia la fama di uomo fortunato. L’obiettivo è vincere e non possono esserci alternative ai tre punti. E per vincere bisogna buttarla dentro, cosa che finora l’Italia non ha fatto, se non su calcio piazzato, dando ragione a quanti vedevano nella formazione azzurra la mancanza dell’uomo di fantasia, di quello capace di piazzare il passaggio decisivo.