Spagna – Portogallo 1 – 0 – Mondiali 2010

Una delle partite più movimentate di questo Mondiale si è appena conclusa allo stadio di Città del Capo, dove la Spagna ottiene meritatamente il passaggio ai quarti di finale dopo una partita dominata sin dal primo minuto.

La gara è talmente vibrante che nei primi due minuti ci sono più occasioni che in tutta la partita, extra time compreso, tra Paraguay e Giappone. David Villa apre una sfida personale con Eduardo, dato che in tutta la gara lo impegna severamente almeno 4 o 5 volte, anche se il portiere portoghese non si lascia sorprendere, tranne che in occasione del gol. La stessa cosa non si può dire di Casillas, che per ben due volte mette a rischio il risultato. La prima su un innocuo lancio dalla distanza che lui si lascia sfuggire, dirigendolo verso la porta vuota, e recuperato ad un metro dalla linea; la seconda su un calcio di punizione di Cristiano Ronaldo da 35 metri che respinge in bagher come un pallavolista. Per sua fortuna però nessuno riesce a deviare la palla in rete.

Gli inglesi scelgono Beckham per il dopo-Capello

Se la decisione della Federazione inglese sul nuovo ct la conosceremo solo tra qualche giorno, quella della gente e dei tabloid la conosciamo già: Capello licenziato con disonore. L’ex allenatore di Milan, Juventus e Roma ha spiegato che la colpa non è sua, ma della lunga stagione di Premier League che ha fatto arrivare in Sudafrica calciatori stremati.

Ben diversa l’idea del pubblico, che crede in una causa ben diversa: la squadra non lo segue più. Per questo bisogna sostituirlo con qualcuno che possa ricompattare lo spogliatoio, un uomo simbolo. E chi può rispondere meglio a queste caratteristiche di David Beckham?

Brasile – Cile 3-0 – Mondiali 2010

Nessuna sorpresa nell’ottavo di finale di Coppa del Mondo che vedeva di fronte il Brasile ed il Cile, con la Seleçao che porta a casa il risultato e si prepara ad affrontare l’Olanda nella prossima gara. E dire che i cileni erano partiti bene, cercando sin dai primi minuti di mettere paura al Brasile, aggredendolo in ogni zona del campo. Ma la palla buona per passare in vantaggio capitava sui piedi di Luis Fabiano, che calciava a lato da posizione defilata. Altra buona occasione per i verdeoro prima del 10′ minuto, quando Bravo parava in tuffo una conclusione precisa di Gilberto Silva.

Alla mezz’ora, poi, l’episodio che poteva cambiare la partita, con Lucio che si spingeva fin nell’area avversaria e veniva steso da un avversario, ma l’arbitro Webb non concedeva il penalty e la gara restava ancorata sullo 0-0. Per portarsi in vantaggio il Brasile aveva bisogno di un calcio piazzato: angolo di Maicon, stacco imperioso di Juan e gol dell’1-0 per la la Seleçao.

Come si para un rigore? La storia del penalty nel Mondiale

Noi italiani ne sappiamo qualcosa, dato che nel 1990, nel ’94, nel ’98 e nel 2006 hanno segnato il nostro Mondiale, ma fatto sta che i calci di rigore sono probabilmente la parte più avvincente (e dolorosa) di questo torneo. Data l’importanza della gara ed il valore dei calciatori in campo, molto spesso assistiamo a partite tirate e poco spettacolari, così per poter vedere la rete gonfiarsi, dobbiamo ricorrere spesso alla lotteria dei penalty.

Ma come si para un calcio di rigore? Ce lo spiega uno dei tanti grandi assenti al Mondiale, il portiere della Repubblica Ceca e del Chelsea Petr Cech:

Tra i pali cerco di rendermi il più grande possibile, restando immobile per non far capire al mio avversario in che direzione mi tufferò. Mi alleno regolarmente su questi aspetti perché rappresentano una parte importante della partita.

Olanda – Slovacchia 2-1 – Mondiali 2010

L’Olanda doma la Slovacchia e si qualifica per i quarti di finale della Coppa del Mondo. Hamsik & Co. non hanno ripetuto la prestazione offerta al cospetto degli azzurri (l’Olanda non è l’Italia!) ed escono dalla kermesse mondiale, soddisfatti comunque per il risultato ottenuto alla loro prima partecipazione.

Poco spettacolare il primo tempo, con gli olandesi a tentare di fare il gioco e gli slovacchi impegnati in fase di interdizione. L’equilibrio viene spezzato da una magia di Robben, che al 18′ del primo tempo si esibisce nel suo pezzo migliore, accentrandosi da destra e battendo con il sinistro. La Slovacchia a questo punto è chiamata a proporsi in avanti, ma non sempre Vittek e compagni di dimostrano precisi, mentre Sneijder, Robben e Van Persie sfuggono spesso al controllo della difesa avversaria.

Capello non si dimette, ma gli inglesi lo “licenziano”

Se l’Italia è uscita delusa dalla kermesse sudafricana, l’italiano più rappresentativo in terra inglese non se la passa meglio, dopo la cocente eliminazione di ieri per mano della Germania. Fabio Capello era stato chiamato ad allenare la nazionale dei Tre Leoni dopo la mancata qualificazione agli Europei del 2008 ed era stato subito accolto come il salvatore della patria. Nulla da dire sul cammino di qualificazione, che avrebbe fatto immaginare un mondiale da protagonista per l’Inghilterra, con la speranza di riportare la Coppa a casa dopo ben 44 anni di digiuno.

Ma l’Inghilterra ammirata in Sudafrica non è mai riuscita ad entusiasmare, impattando le prime due gare con Usa ed Algeria e vincendo di misura con la Slovenia. Male anche negli ottavi, dove si è subito trovata di fronte la Germania, subendo una clamorosa umiliazione, sebbene non solo per colpe proprie. Ed ora l’imputato numero uno è proprio Fabio Capello, incapace di motivare la squadra per portarla avanti nel torneo.

La Fifa tira su le barricate: niente moviola nemmeno sui tabelloni

4 anni fa la famosa testata di Zinedine Zidane a Materazzi non fu vista direttamente né dall’arbitro né dal guardalinee. Il francese fu però espulso perché l’arbitro rivide la scena al rallenty sui tabelloni per il pubblico, e tutti sappiamo com’è andata a finire.

Il Mondiale successivo stava filando liscio per i direttori di gara, fino alla giornata di ieri dove un gol visto da tutti tranne che dall’arbitro ha mandato fuori l’Inghilterra, ed un fuorigioco molto evidente ha contribuito ad eliminare il Messico.

Huntelaar-Fenerbahce e l’effetto domino

 Si sa sono sempre gli attaccanti a tenere banco nel calciomercato. Molti voci si rincorrono su trattative, ammiccamenti e semplici richieste di informazioni. Quest’anno, con molte squadre in difficoltà economica, la cessione/acquisto di un bomber potrebbe scatenare un effetto domino.

Il Milan deve risolvere il nodo Huntelaar, su cui c’è il Fenerbahce che sarebbe pronto a offrire 2o milioni di euro. Con la cessione dell’olandese, i rossoneri, per ora immobili sul mercato, potrebbero acquistare Matri del Cagliari.

Il giocatore rossoblu è entrato anche nel mirino della Sampdoria, che lo vorrebbe in blucerchiato se dovesse partire Pazzini, destinazione Juventus.

Mexes: la Juventus vuole il francese

 Mexes è tornato di moda in casa Juventus. Il difensore della Roma, a cui scade il contratto il 30 giugno 2011, può lasciare la Capitale, visto l’interesse dei giallorossi per riscattare Burdisso, che in questa stagione ha relegato Mexes in panchina.

Il ds juventino Marotta ne ha già parlato con l’omologo romanista Pradè, che vuole monetizzare dalla cessione del giocatore per arrivare all’argentino dell’Inter.