Per lo scudetto rimangono in lotta solo Inter e Roma

Lunedì scorso, nei commenti alla 14° giornata di campionato, non ci eravamo sbagliati: ormai per lo scudetto 2007/08 è una partita a due. Inter e Roma non frenano la loro corsa e nei recuperi della 12° giornata, saltati per la tragica morte del tifoso laziale Gabriele Sandri, battono davanti al proprio pubblico rispettivamente Lazio e Cagliari.

I nerazzurri vincono con un rotondo 3-0, chiudendo agevolmente la pratica in mezz’ora: dopo un timido inizio dei biancocelesti, al 21′ un corpo a corpo in area laziale tra Stendardo e Burdisso viene punito con il calcio di rigore, trasformato in rete da un rabbioso Ibrahimovic. Passano 10 minuti e, dopo un goal annullato giustamente a Suazo per fuorigioco, l’Inter raddoppia: angolo di Jimenez e Maicon, lasciato colpevolmente solo nell’area piccola, insacca di piatto indisturbato.

Il beneficio del dubbio

Oggi apprendiamo due notizie legate alle scommesse, che ogni tanto si riaffacciano imperterrite sul mondo dello sport quasi a voler disturbare il fascino della competizione che ogni appassionato vive. Il

Il calcio come il rugby

La scorsa Domenica il mondo del calcio italiano è stato scosso da un insolito gesto grazie al quale forse, dopo tanti passi indietro, ne è stato fatto uno significativo in

Serie A, 14° giornata: risultati e commenti

La 14° giornata di campionato ha evidenziato in maniera definitiva che, anche per quest’anno, lo scudetto, nella migliore delle ipotesi, si ridurrà ad una partita a due. Inter e Roma hanno allungato il passo sulle dirette inseguitrici e, con entrambe una partita da recuperare mercoledì 5/12, rischiano seriamente di andare in fuga.

L’Inter si è sbarazzata facilmente per 2-0 di un’abulica Fiorentina, forse ancora disorientata dalla morte della signora Prandelli, alla quale lo stadio Franchi ha reso omaggio con un irreale minuto di silenzio; riguardo alla partita, i viola quasi mai pericolosi, mentre Frey ha dovuto limitare il passivo di fronte agli implacabili Ibrahimovic, Cruz e Jimenez, i quali mercoledì proveranno a stendere anche la Lazio a San Siro. La Roma tiene faticosamente il passo, soffrendo contro un’Udinese ben messa in campo e trovando il goal con i due brasiliani Juan e Taddei, dopo il pareggio immediato di Quagliarella; da rivedere Vucinic, in attesa del ritorno in campo di Totti. I giallorossi esprimono un bel calcio, ma peccano di concretezza sotto porta; inoltre, alcune amnesie difensive non fanno dormire sonni tranquilli a Spalletti, in attesa di ricevere tra due giorni il Cagliari all’Olimpico.

De bello gallico

Ed eccolo il sorteggio un pò temuto. Quello che dopo uno stentato avvio, poi glorificato dal gol di Panucci in Scozia, ci vede approdare ad Euro 2008 che si terrà

Tutti allo stadio

Che il calcio sia la passione degli italiani si sa. Per alcuni viene addirittura prima di moglie e fidanzata. Allora accomodiaci in poltrona e godiamoci il secondo anticipo della 14a

Champions League 2007/08, i possibili ottavi di finale

Terminata la due giorni di Champions League, penultimo turno dei gironi di qualificazione, si iniziano a tirare le somme.
Il cammino delle italiane è stato piuttosto positivo, con Inter, Roma e Milan già qualificate per gli ottavi di finale; virtualmente fuori, invece, la Lazio, che dovrebbe compiere un miracolo a Madrid contro il Real e sperare che il Werder Brema con vinca con l’Olympiacos.

A questo punto diventa importante arrivare primi nel proprio girone, perchè il regolamento recita in questo modo: le prime di ogni girone affronteranno solo le seconde, sono vietati i derby, non possono affrontarsi prime e seconde dello stesso girone e le gare di ritorno saranno giocate in casa dalle squadre che si sono qualificate come prime. Insomma, se l’Inter è già matematicamente prima e la Roma sicuramente seconda nei rispettivi gironi, il Milan non dovrà perdere in casa contro il Celtic per assicurarsi il primato nel gruppo D.
Riguardo alle squadre straniere, già qualificate Chelsea, Barcellona, Manchester e Arsenal, mancano all’appello solamente Real Madrid e Liverpool: alle merengues basta, come detto, un pari interno contro la Lazio; più difficile per i reds, che dovranno vincere a Marsiglia per accedere agli ottavi.

Serie A, 13° giornata: risultati e commenti

La tredicesima giornata del campionato di serie A, quella del ritorno in campo dopo la morte del tifoso laziale Gabriele Sandri e la qualificazione della Nazionale agli Europei 2008, non è stata caratterizzata da risultati sorprendenti. Tutte le prime della classe hanno vinto, ad eccezione della Fiorentina, confermando così la netta superiorità rispetto alle altre squadre. Su tutte la Juventus, che con una grande dimostrazione di forza ha umiliato con un perentorio 5-0 il Palermo nel posticipo di ieri sera, ridimensionandone le ambizioni; Zamparini, furibondo, medita sul futuro di Colantuono.

Sabato, negli anticipi, sia la Roma che l’Inter hanno vinto con una rete di scarto. I giallorossi hanno battuto 1-0 il temibile Genoa, in uno stadio Marassi infuocato e gremito purtroppo anche dai (pochi) soliti idioti che hanno fischiato il minuto di silenzio in memoria del giovane italiano ucciso in Afghanistan; a distanza di 7 giorni si è ripetuto Panucci con un goal fotocopia di quello segnato in Nazionale e sempre all’ultimo minuto. L’Inter, invece, ha avuto ragione di una coriacea Atalanta con un sofferto 2-1 e mantiene così tre punti di vantaggio su Roma, Juventus ed Udinese, ma sia nerazzurri che giallorossi hanno una partita da recuperare.

Europei 2008: Inghilterra out, si cerca il nuovo mister

Il nome McLaren in questo periodo è sinonimo di perdente dell’ultimo minuto: dopo le vicissitudini legate alla Formula 1 e la vittoria sfumata all’ultima gara da parte della scuderia anglosassone, ieri un altro McLaren ha fallito l’obiettivo che si era prefisso, ovvero quello di portare la Nazionale Inglese di calcio alla fase finale degli Europei 2008, che si svolgeranno in Austria e Svizzera.

Fatale e clamorosa è stata la sconfitta per 3 a 2 in casa, nel nuovo stadio di Wembley, sotto gli occhi del principe William, contro la già qualificata Croazia; e dire che all’Inghilterra sarebbe bastato un pareggio per qualificarsi.
Dopo il micidiale uno-due croato messo a segno in avvio da Kranjcar al 9′ e Olic al 13′, nella ripresa c’è stata la grande reazione della nazionale di Steve McLaren che ha pareggiato grazie a Lampard (56′) e Crouch (65′). Ma al 77′ Petric ha gelato Wembley con il gol che ha eliminato gli inglesi, anche in virtù del successo della Russia di Hiddink ad Andorra (1-0, al 39′ Sychev), che ha fatto scivolare i britannici al terzo posto.

Adriano vola in Brasile per curare la depressione

All’Inter evidentemente piace coccolare i giocatori incompiuti e così dopo l’addio di Recoba, 10 anni di lauti ingaggi e poche prestazioni memorabili, ecco che il prescelto sembra essere diventato Adriano, attaccante dai mezzi fisici straordinari ma caduto ormai da tempo in una crisi che sembra irreversibile.

Sulla vita privata del calciatore brasiliano si è detto di tutto e di più: alcolizzato, in crisi sentimentale con la fidanzata, playboy incallito, re delle discoteche milanesi e protagonista di piccanti festini, come documentato da foto apparse sui settimanali di gossip alcuni mesi fa. In verità non sarebbe la vita “non da atleta” la causa delle precarie condizioni di Adriano e della sua scarsa forma fisica. La teoria viene smentita dall’imperatore stesso, ormai più spesso in tribuna che in campo; Adriano ha rivelato alla tv brasiliana Rete Globo la causa della sua crisi, che risalirebbe addirittura a tre anni fa: “Sono ancora depresso – ha confessato il nerazzurro – E’ questo che non mi permette di allenarmi e giocare bene. Nella vita tutti attraversano una fase negativa, e la morte di mio padre per me è stato un momento bruttissimo, che mi ha fatto soffrire molto“.

Adesso l’Inter ha voluto concedere al calciatore un’ultima possibilità: un mese e mezzo di riabilitazione in una struttura specialistica a San Paolo, in Brasile, dove Adriano cercherà di recuperare la forma psico-fisica perduta; accanto a lui ci sarà il suo procuratore Gilmar Rinaldi, che lo seguirà passo passo in questo difficile tentativo riabilitativo.

Milan, l’addio di Kakà apre le porte ad Amauri

Non bastavano le sirene spagnole del Real Madrid a non far dormire sonni tranquilli a Galliani ed a tutti i tifosi del Milan. Adesso anche gli ultimi violenti fatti di cronaca, successivi all’uccisione del tifoso laziale Gabriele Sandri, stanno facendo barcollare Kakà, il quale si è detto non più sicuro di rimanere a giocare in Italia: “E’ triste. Sono stato direttamente vittima di tutto ciò perché i tifosi hanno bloccato l’incontro e noi non abbiamo potuto giocare. E’ stata una triste esperienza“.

Ma la miccia si è accesa alla domanda sulla possibilità di lasciare l’Italia, alla quale Kaka’ ha risposto così: “Non e’ che io voglia di cambiare club, perché sono felice al Milan, ma vedendo quello che sta accadendo, mi chiedo se ne vale la pena”.

La domanda che si pone il prossimo Pallone d’Oro è lecita e comprensibile, anche se non tutti la pensano allo stesso modo; c’è chi, come Christian Panucci, noto per non avere mai peli sulla lingua, vede nelle dichiarazioni di Kakà più un pretesto per una decisione forse già presa da tempo: “Fanno tutti i moralisti ma bisogna smetterla, basta pagarli i campioni e vedrete che finché sarà così questi verranno sempre a giocare in Italia, davanti ai soldi tutti cambiano.