Ultima chance per Guidolin ed il Palermo

Nella mattinata di ieri, il presidente del Palermo Maurizio Zamparini ha fatto visita alla squadra in allenamento. Ci si aspettava sgrida, rimproveri, toni forti, ma non è stato così, come ha confermato Francesco Guidolin durante la conferenza stampa tenutasi nel primo pomeriggio.

“È stato un incontro molto produttivo, ci voleva. È normale essere preoccupati, il nostro cammino in quest’ultimo periodo è stato altalenante e l’intervento del Presidente è stato doveroso e giusto. È stato molto sereno nell’esposizione delle proprie idee, ha parlato con me e con ciascuno dei ragazzi esortandoci di cercare a lavorare al meglio collaborando maggiormente tra noi e con lo staff. La sua presenza mi ha fatto sentire bene: quando lo incontro sento sempre la sua fiducia e lui mi ha rincuorato ma allo stesso tempo stimolato e pungolato”

22^ E’ Di Michele show

Tanti gol pochi punti. Potrebbe intitolarsi così la 22esima giornata del Fantacampionato italiano.
Può sembrare un controsenso, dato che quando le reti vengono segnate, i punteggi aumentano di conseguenza, ma quando a mettere la palla in rete sono personaggi semi-sconosciuti come Paloschi, Muslimovic e Del Vecchio, allora difficilmente i Fantallenatori potranno esultare.
Tant’è che secondo il sito della Gazzetta dello Sport, il punteggio più alto fatto nella giornata odierna è di solo 94 punti, quando di solito i punteggi migliori superano facilmente i 100 punti, e a volte anche i 110. E a guardare la Fantaformazione della giornata si capirà il perchè.

Il portiere migliore è senza dubbio Kalac, il quale sono mesi che vi è stato segnalato come il portiere da prendere, dato che ha tolto definitivamente il posto a Dida. Solo che adesso non conviene più tanto perchè il suo valore è schizzato a 11 Fantamilioni. Non tantissimi per un portiere che è stato il migliore per 3 volte in 5 partite, ma siccome di solito i Fantallenatori sono propensi a prendere anche il secondo e il terzo portiere di una squadra, dovranno anche sobbarcarsi il costo di Dida (sceso comunque a 15, dai 23 iniziali) e del terzo portiere Fiori.
Quindi complimenti agli allenatori che l’hanno preso a 1 ad inizio campionato, o che hanno puntato su di lui appena dopo l’infortunio del portiere brasiliano.

Reimond Manco: la classe arriva dal Perù

Ecco un altro giovane talento che i nostri club si sono lasciati scappare! Ma è mai possibile che i nostri presidenti non abbiano nemmeno i soldi necessari per pagare un biglietto aereo ad un osservatore? Il fenomeno di turno si chiama Reimond Manco, già da tempo nelle mire di mezza Europa, nonostante la giovanissima età (compirà 18 anni il prossimo agosto) e nella stagione 2008-2009 sarà al servizio del PSV Eindoven, al fianco del connazionale Jefferson Farfàn.

La squadra olandese, attualmente prima nella Eredivisie, ha dato l’annuncio del suo acquisto un paio di giorni fa, per la felicità dei pochi che hanno avuto occasione di vederlo giocare nel Mondiale Under 17 dello scorso anno, in cui ha strappato consensi ed applausi, trascinando il Perù fino ai quarti.

Ed il mondiale coreano non è altro che la logica conseguenza di un’ascesa continua del giovane Reimond, che negli anni dell’adolescenza (tra l’altro non ancora completata) ha dimostrato di saperci fare con la palla tra i piedi, vincendo addirittura il Pallone d’Oro nel Subamericano Sub 17, davanti al richiestissimo brasiliano Lulinha, per cui il Chelsea ha offerto la bellezza di 15 milioni di dollari. Una bella soddisfazione per l’astro nascente del calcio peruviano, che non si apettava certo un simile riconoscimento, avendo segnato solo tre gol nella manifestazione.

Streakers: tra esibizionismo e pubblicità

Avete mai sentito parlare di Mark Roberts? Magari non ricorderete il nome, ma di certo avete ancora davanti agli occhi qualche sua esibizione su un campo di calcio. Per quale squadra giocava? Per se stesso o per qualche sponsor, che pensava bene di utilizzarlo come testimonial per le proprie campagne pubblicitarie. Un attore? Quasi.
Tranquilli, il gioco del “chi è?” finisce qui: Mark Roberts è un disoccupato inglese, oggi 42enne, che nel corso degli anni si è esibito in oltre 380 streaks completi, diventando un vero numero uno nel suo campo.

Giusto per intenderci, lo streaker è uno di quei pazzi scatenati, che tante volte abbiamo visto correre nudi su un campo di calcio, interrompendo partite per lo più importanti o comunque molto seguite da pubblico e tv. Un siparietto che diverte sicuramente gli spettatori, ma che il più delle volte fa infuriare i protagonisti in campo, costretti ad interrompere il gioco, per aspettare che l’intruso venga fermato e portato via a forza.

Immaginate ora cosa significhi ripetere la scena per 380 volte, mostrare il proprio corpo nudo, quanto e più di un attore porno. Da pazzi! Eppure il buon Roberts lo ha fatto, guadagnandosi la fama di principe degli streakers, nonché un discreto gruzzoletto sul conto in banca. Eh si, perché, nonostante lui ci racconti la storiella del “clown” che vuole solo far divertire il pubblico, non si può negare che almeno parte delle sue performances siano state abbondantemente ripagate con fior di sterline.

Pato e Paloschi: il futuro del Milan

Il Milan pensa al futuro. Ancelotti ha deciso di puntare su Paloschi, definito da molti come “predestinato”, quasi come se il suo goal di Domenica segni il suo futuro di sicuro successo, come se un goal fosse un segno del destino. Il mister rossonero vorrebbe ancora portare Didier Drogba (o Amauri) a Milanello, per realizzare un progetto importante nel reparto offensivo: in attacco Pato e Drogba (Amauri), con Paloschi come prima scelta per la sostituzione, ed Inzaghi a fare da chioccia ai più giovani.

Il Milan di Sacchi? In panchina!

C’era una volta il calcio del libero e dei terzini, dei marcatori e del contropiede, del campione indiscusso per cui si muoveva tutta la squadra e degli allenamenti, che puntavano a migliorare la tecnica individuale.

Poi arrivò Arrigo Sacchi e fu la luce e nulla di quel calcio restò, se non nelle pagine di sbiaditi annuari. Il calcio totale, quello tanto caro all’Olanda di Crujff, quello che non prevede dei ruoli specifici e definiti, ma si gioca a tutto campo, con i campioni che non hanno privilegi solo per il nome che portano, ma che si sacrificano e lottano per aiutare i compagni.

Pressing e ripartenze, gioco a zona e schemi precisi da provare e riprovare, da mandare a memoria, perché bisogna imporre il proprio gioco e non limitarsi ad accettare quello degli avversari. Movimento senza palla e gioco spettacolo, perché è questo che la gente vuole, oltre a veder vincere la propria squadra. E quel Milan vinceva, eccome se vinceva! E non si fermava mai, nemmeno quando il risultato era ormai acquisito da tempo.

22^ Dove sono le punte?

Giornata amara per i Fantallenatori “offensivi”. In rete quasi sempre centrocampisti, o attaccanti di seconda fascia, e immaginiamo che i punteggi di questa giornata saranno piuttosto bassi.
I Fantallenatori “offensivi” sono quelli che, al momento di fare l’asta per il Fantacalcio a inizio stagione, preferiscono spendere poco per il reparto arretrato e il centrocampo, puntando sulle sorprese delle piccole squadre, per poi spendere tutto il proprio budget per i grandi attaccanti come Ibrahimovic, Trezeguet o Totti.

In questa giornata crediamo che saranno rimasti a bocca asciutta, dato che gli unici due “big” a segnare sono stati il palermitano Amauri, che si è fatto poi cacciare per doppia ammonizione, e Ciccio Tavano, che tanto big non è, ma che quest’anno ha già segnato parecchi gol.

Gianfranco Zola: la fantasia al potere

Grande, grandissimo, nonostante l’altezza dica il contrario. Un numero 10 puro, di quelli che una volta venivano definiti fantasisti e che oggi si preferisce chiamare rifinitori. Ma Gianfranco Zola fantasista lo era davvero, figlio di quella generazione che tanti ce ne ha fatti vedere, ma pochi come lui.

Piedi buoni e classe da vendere, dribbling ubriacanti e punizioni da manuale del calcio, accellerazioni palla al piede da far arrancare qualunque difensore: è questo il ritratto di un uomo che ha dato molto al calcio, più di quanto abbia ricevuto in cambio.

Comincia a giocare nella sua Sardegna, prima nella Nuorese poi nella Sassari Torres, dove viene scoperto da Moggi e portato al Napoli. Tempi d’oro quelli per la squadra partenopea, i migliori in assoluto della sua storia, quando poteva permettersi di schierare gente come Maradona e Careca, Alemao e Ferrara. Zola arrivava all’ombra del Vesuvio con la sua valigia piena di sogni e speranze, prima fra tutte quella di poter indossare un giorno la mitica “numero 10”, seppure con il timore di dover sopportare il paragone continuo con il mito.

L’uomo mercato dell’estate: Carvalho de Olivera Amauri

Carvalho de Olivera Amauri è ormai un campione indiscutibile, ha tecnica, velocità, potenza fisica e fa spesso goal. E’ uno dei giocatori più richiesti del mercato, tutta l’Europa lo vuole, Barcellona, Milan, Juve, Real, Inter e Chelsea sono pronte a follie per lui. Un attaccante completo, moderno, che può far fare un salto di qualità a qualsiasi squadra, e che ora vuole un club prestigioso nel quale alzare qualche trofeo.

Resoconto 22esima di Serie A

La prima partita della giornata è stata quella giocata Sabato pomeriggio tra Atalanta e Fiorentina, ed è proprio la squadra di Prandelli ha sbloccare il risultato al 29’ del primo tempo, con Pazzini su assist di Montolivo. Ma il vantaggio dura poco, dopo un solo minuto è Muslimovic a pareggiare sugli sviluppi di un calcio d’angolo. Al 60’ della ripresa di nuovo i viola in vantaggio con Semioli che riesce ad insaccare di testa ma è ancora Muslimovic a fermare sul pari la Fiorentina al 90’.

Nel posticipo serale la Roma ha battuto una Reggina che si è giocata la propria partita, grazie alle reti di Panucci che segna di testa da posizione angolatissima, quasi impossibile, e Mancini che segna dopo una travolgente azione di Giuly.

Il Milan è riuscito a superare il Siena non senza polemiche, grazie al goal di Alberto Paloschi che segna con un gran diagonale dopo soltanto 18’’ dal suo ingresso. Ma il Siena ha giocato una gran partita ed il Milan deve ringraziare prima Orsato che annulla un goal regolare di Locatelli, poi il palo sul tiro di Frick, ed infine Kalac che si rende protagonista con una serie di grandi parate.

Negli anticipi spicca la stella Muslimovic

L’eroe di giornata è ancora Zlatan. Ma stavolta non stiamo parlando di Ibrahimovic, ma del bosniaco dell’Atalanta Muslimovic. Insieme a Floccari è riuscito a far dimenticare il bomber Zampagna, e forse per la squadra di Del Neri è un bene, dato che da quando se n’è andato al Vicenza, i due attaccanti non hanno più smesso di segnare.
Sicuramente l’ex calciatore di Rimini e Messina finirà nella top 11 della nostra Fantasquadra, grazie alla seconda doppietta della sua carriera nel campionato italiano, la prima quest’anno. E oltre ai due gol il bosniaco ha fornito una grande prova sul piano del carattere. E’ stato l’unico a credere ancora nel pareggio anche quando ormai i giochi sembravano fatti, beccandosi anche un’ammonizione per la troppa irruenza, ma doti necessarie per ricevere un voto alto dai giornalisti della Gazzetta.

In porta l’unico a non prendere gol negli anticipi è stato Doni della Roma, ma sicuramente non si sarà meritato un voto alto dato che non ha fatto nemmeno una parata in tutta la gara, e l’unica azione pericolosa della Reggina si è stampata sulla traversa.

Pavel Nedved: il Giappone chiama, ma lui vuole la Champions!

Era l’estate del 1996 quando lo vidi per la prima volta furoreggiare su un campo di calcio, su e giù a macinar chilometri, senza sosta per novanta minuti. Forse perché la sua capigliatura bionda lo faceva notare più di altri o forse perché realmente la sua presenza si faceva sentire rispetto ai compagni, ma sembrava che in quell’edizione degli Europei fosse il protagonista indiscusso della sua nazionale e non solo.

Troppo facile prevedere un futuro ad altissimi livelli, per uno come lui che di nome fa Pavel Nedved e di professione fa il jolly di centrocampo con licenza di offendere e già lo vedevo con la casacca di qualche grande club italiano, pronto a stendere un tappeto rosso davanti ai suoi preziosissimi piedi.

Finì alla Lazio di Cragnotti, che cercava in quegli anni di affermarsi tra le regine del calcio nostrano e che non badava a spese, pur di assicurarsi le prestazioni dei nomi più in vista nel panorama internazionale. E Nedved, Campionato Europeo a parte, non era tra le stelle del firmamento calcistico o almeno non ancora, ma di lì a poco sarebbe diventato uno tra i campioni più richiesti a livello europeo.

Premier League all’estero? Idea comica!

C’è chi ancora si sorprende nel vedere i Signori del Calcio alla ricerca di strade nuove da percorrere per incassare sempre più denari, nascondendosi dietro la scusa della spettacolarizzazione di uno sport già di suo spettacolare. Da queste parti lo abbiamo capito da tempo e non ci basta più la favoletta del “facciamo tutto per il bene della squadra e del tifoso”. E forse cominciano a comprenderlo anche dalle parti del Regno Unito, dove i supporters, come li chiamano lì, sono letteralmente inferociti per l’ultima trovata proveniente dall’alto.

“L’alto” in questo caso è l’organizzazione che gestisce la Premier League, una sorta di Lega Calcio, che per bocca del suo direttore generale, Mr Richard Scudamore, ha proposto ai club inglesi di allungare il campionato di una giornata, a partire dalla stagione 2010-2011.

Tutto qui? Beh sarebbe poco male. No, perché il turno supplementare non si giocherebbe entro i confini nazionali, ma porterebbe il circo inglese in giro per il mondo, in cinque città straniere non ancora localizzate. Già si fanno i nomi di New York e Los Angeles, Singapore e Sidney, ma anche l’oriente sarebbe interessato all’iniziativa e arrivano proposte da Pechino e Hong Kong. Scopo dell’iniziativa, a sentire il suo promotore, sarebbe quello

di far progredire la Premier e se non saremo noi a farlo, lo faranno sicuramente altre federazioni.

Da Beckham a Lavezzi: la tatoo-mania dei calciatori

Sono lontani i tempi in cui il tatuaggio era simbolo di trasgressione o, peggio, di vita da galeotti. Oggi rappresenta una moda ormai consolidata sia tra i vip che tra la gente comune, tanto che non si tende più a nasconderlo, ma anzi si mostra con orgoglio.

E volete che i calciatori si sottraggano a questa tendenza e non approfittino del mestiere che fanno, per esibire i disegni di cui sono ricoperti? Sono veramente pochi gli scampati all’arte del tatoo, forse solo quelli che hanno il terrore degli aghi o che, in controtendenza, preferiscono tenere il proprio corpo “pulito”, ma per i più ogni occasione è buona per ricorrere al tatooist: dalla nascita di un figlio ad un’importante vittoria sul campo.

Il periodo d’oro in questo senso per gli artisti del tatuaggio è stato quello successivo alla vittoria dell’Italia nel Campionato del Mondo, quando praticamente tutta la squadra volle farsi imprimere sul corpo un ricordo di quella notte magica. IX-VII-MMVI il più gettonato, ma anche carte geografiche della Germania, bandiere, dadi e frecce, tutto rigorosamente tricolore!