L’Italia fa centro al primo mondiale giocato. Nel 1930 la prima coppa Rimet si era svolta in Uruguay, ma molte squadre europee non avevano partecipato perché avevano considerato troppo esose le spese di viaggio e di soggiorno.
Una cosa simile avviene quattro anni dopo, visto che alla fase finale della competizione partecipano sedici squadre, ma solo tre provengono dal continente americano – si tratta di Stati Uniti, Brasile ed Argentina.
L’Italia era costruita intorno a tanti giocatori della Juventus – come è avvenuto sovente nella storia della nazionale azzurra. Provenivano da Torino: Combi, Monti, Bertolini, Orsi, Ferrari, e Borel II.
La seconda edizione della coppa Rimet fu anche la prima in cui ci fu bisogno di una fase di qualificazione per decidere quali sarebbero state le squadre a partecipare alla fase finale del torneo. Anche l’Italia dovette passare dal turno di qualificazione – l’unico caso nella storia dei Mondiali di calcio -: l’Italia si garantì il diritto a partecipare alla coppa che avrebbe organizzato dominando la Grecia in una partita che finì con un sonoro quattro a zero.
La nazionale azzurra trionfa in finale contro la Cecoslovacchia. I nostri avversari passano in vantaggio a quattordici minuti dalla fine, e gli azzurri pareggiano quattro minuti dopo con l’oriundo Raimundo Orsi. Nei tempi supplementari segna il gol decisivo Angelo Schiavio al novantacinquesimo minuto.
La vittoria del 1934 è l’inizio di un ciclo fantastico per la nazionale italiana di Giovanni Pozzo, visto che conquisterà anche le Olimpiadi del 1936 e i Mondiali del 1938.
Strano a dirsi ma a quei tempi il calcio non era lo sport popolare che è oggi. Basti pensare che in finale lo stadio non registrò il tutto esaurito, e che buona parte dei presenti venivano dalla lontana – allora – Cecoslovacchia.
Anche in quei mondiali ci furono delle polemiche. Il Ct austriaco disse di temere l’arbitro più della nazionale italiana, e secondo gli austriaci il gol decisivo di quella semifinale fu realizzato perché Meazza aveva ostacolato in modo irregolare il portiere Platzer.