La nazionale italiana non riesce a segnare, sebbene sia piena zeppa di attaccanti dal piede caldo, che nelle rispettive squadre di club la mettono dentro con estrema facilità. Nell’ultimo incontro di qualificazione per il prossimo mondiale l’Italia di Lippi si è dovuta accontentare di due autoreti degli avversari per conquistare i tre punti, e già c’è chi grida a gran voce il nome di Amauri, visto dai più come il salvatore della patria. Non la pensa così Gilardino, che a meno di cataclismi improvvisi dovrebbe essere uno dei partenti per il Sudafrica la prossima estate:
Amauri? Tra di noi non ne abbiamo parlato, un giocatore non è la soluzione per i problemi di una squadra. Lui è formidabile, è fortissimo, ma ora conta il gruppo che c’è qui e che ha stappato tre punti importanti in Georgia. Poi, su questo decideranno la Federazione e la Nazionale.
L’attaccante della Fiorentina rivendica i successi ottenuti dal gruppo e si candida per un posto da titolare sin dalla gara di dopodomani:
Mi sento in forma fisicamente, ho iniziato bene la stagione a Firenze e spero di poter giocare e segnare contro la Bulgaria.
E ancora:
Non mi manca nulla per sentirmi il centravanti della Nazionale, forse solo qualche gol importante nei momenti decisivi. Ma vorrei arrivare alle 20 reti di Paolo Rossi. Nel calcio contano molto i momenti, ora siamo all’inizio della stagione ed è fondamentale vincere. Arriverà successivamente il bel gioco. Mi aspetto una gara difficile contro la Bulgaria, contro una squadra chiusa in difesa che cercherà di colpirci in contropiede.
Insomma, Amauri o no, l’Italia ha bisogno di trovare una propria identità sul rettangolo verde, nella speranza che gli attaccanti arrivino in fretta alla forma migliore. C’è bisogno di buttarla dentro, perché, come detto in altre occasioni, non sempre saremo così fortunati da trovare un Kaladze sulla nostra strada.