L’attaccante vive di pane e gol: non può prescindere dal brivido che gli corre lungo la schiena nel momento in cui la palla gonfia la rete e, quando questo non accade per un periodo ragionevolmente lungo, soffre in maniera esagerata della mancanza di emozioni forti. E allora immaginiamo come debba sentirsi in questo momento Alberto Gilardino, che non segna in nazionale da quasi un anno, mentre in maglia viola davanti al suo pubblico l’ultima rete risale al 28 marzo scorso. Un periodo interminabile, ma lui non ne fa un problema, come ha ribadito oggi al termine dell’allenamento con la nazionale:
Il gol arriverà, vedrete che arriverà, non è un’ossessione che deve condizionarmi. Sono convinto che giocando per la squadra il gol verrà. Vero che manca da molto ma, ripeto, sono tranquillo e sereno.
E domani potrebbe arrivare l’occasione giusta per interrompere il lungo digiuno, considerando che Prandelli ha scelto di schierarlo titolare nel trio d’attacco completato da Cassano e Giuseppe Rossi (caviglia permettendo). Riuscirà a sbloccarsi nella sua Firenze?