Prandelli si aspettava delle buone risposte dalla giovane Italia, ma alla fine della fiera il ct ha dovuto mandare in campo l’artiglieria pesante per mostrare all’esiguo pubblico di Klagenfurt qualche sprazzo di gioco. Quattro gli esordienti al fischio d’inizio contro la Romania (Balzaretti, Diamanti, Ranocchia e l’oriundo Ledesma), nessuno dei quali è riuscito ad entusiasmare particolarmente, complice l’emozione del debutto e la scarsa abitudine a giocare insieme.
In attacco l’Italia schiera la coppia Balotelli-Rossi (quest’ultimo capitano della squadra azzurra), ma le occasioni pericolose non arrivano, nonostante il gran movimento del giocatore del City (tra l’altro fatto oggetto di buu razzisti ad ogni tocco di palla).
E se l’Italia non si rende pericolosa, la Romania affonda la lama e si porta in vantaggio con Marica, quando il cronometro segna il minuto numero 34 della prima frazione di gioco. Si va al riposo con l’Italia sotto e Prandelli si rende conto che è tempo di interrompere gli esperimenti per gettare nella mischia i pezzi da novanta, se non si vuole concludere il 2010 con una sconfitta.
E allora dentro De Rossi, Pirlo e Gilardino per Ledesma, Diamanti e Rossi. Cambia qualcosa nella manovra, ma l’Italia non riesce ad essere incisiva come vorrebbe. E’ il turno anche di Quagliarella che sostituisce Balotelli e l’azione degli azzurri si sposta qualche metro più avanti, pur senza particolare pericolosità. L’Italia comunque è lì, non molla e vuole il pari, che finalmente arriva al minuto numero 36 della ripresa, quando Quagliarella gira di testa e trova la deviazione di Marica nella propria porta.
Restano dieci minuti da giocare, ma gli azzurri non riescono più a rendersi pericolosi e portano a casa solo un pareggio, dopo una prestazione non proprio esaltante. In un’amichevole ci può anche stare e ce la sentiamo di dare la croce addosso a Prandelli, pur aspettandoci qualcosa in più nelle gare che contano.
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