Su queste pagine ci siamo occupati spesso del tema del razzismo, limitandoci per lo più a riportare episodi legati all’avvenimento sportivo, a quei fastidiosi buu o cori rivolti a questo o a quel giocatore con l’intenzione di offendere il colore della pelle o l’etnia.
Spesso però gli episodi di razzismo non si limitano al campo di calcio e può capitare che un professionista sia costretto a subire discriminazioni anche nella vita quotidiana. E’ quello che è successo qualche tempo fa ad Amauri, che ora racconta la sua disavventura ad un noto settimanale:
E’ successo anche a me. Qualche tempo fa in una farmacia mi hanno accusato di rubare un pacco di pannolini. Li stavo posando, lo scaffale era vicino all’uscita e la porta automatica si è aperta. La farmacista voleva chiamare i carabinieri e io non avevo fatto nulla, semplicemente ero straniero e non parlavo un italiano perfetto. Le ho risposto: ‘Li chiami pure, poi la denuncio io: lei è razzista…’. E ho aggiunto: ‘Sono più italiano di lei, e magari un giorno rappresenterò il suo paese’.
Si, magari un giorno l’attaccante bianconero rappresenterà il Paese della signora in questione, che è poi anche il nostro Paese, ma non certo il suo. Ho espresso più volte la mia opinione in proposito, per quanto poco possa valere. Ribadisco di non avere assolutamente difficoltà ad accettare che un argentino come Camoranesi vesta la maglia azzurra, né sono tra quelli che storcerebbero il naso se Balotelli venisse convocato da Lippi.
Per quanto riguarda Amauri, invece, ne faccio una questione di rispetto: non si può star lì con due piedi in una scarpa ad attendere la convocazione del Brasile e, se proprio non arriva, scegliere l’Italia. Ed oggi Gattuso ha espresso un’opinione più o meno simile, “consigliando” Amauri di scegliere la maglia verdeoro:
Amauri non si discute ma questa cosa penso che l’abbia gestita male perché prima ha aspettato il Brasile…’: Noi non siamo, con tutto il rispetto, l’Azerbaigian o la Finlandia, noi siamo l’Italia, abbiamo vinto 4 mondiali e il nostro calcio non ha nulla da invidiare a nessuno. Penso sia giusto che Amauri giochi col Brasile.
Grazie Ringhio.