Se il buongiorno si vede dal mattino, prepariamoci ad un campionato di fuoco e non solo sui campi di calcio, dove almeno “cinque sorelle” si daranno battaglia per conquistare la piazza d’onore, ma anche e soprattutto al di fuori del rettangolo di gioco.
L’antipasto ci è stato gentilmente offerto dai tifosi del Napoli, saliti domenica scorsa a Roma con intenzioni tutt’altro che pacifiche, dimostrando ancora una volta che il calcio non è più lo spettacolo più bello del mondo.
Immediate le reazioni da parte del mondo dela politica e, in particolare del ministro Maroni, che nella giornata di ieri si è incontrato con il Comitato di analisi per la sicurezza delle manifestazioni sportive per dare una risposta decisa a quanti chiedevano un intervento duro. E durezza c’è stata. Come avevamo previsto nell’articolo di ieri, a rimetterci è stata tutta la tifoseria napoletana, che per l’intero campionato non potrà più seguire i propri beniamini in trasferta.
Ed è un vero peccato, visto il calore dei partenopei, che seguono il Napoli in ogni dove, dimostrandosi più di ogni altra tifoseria il dodicesimo uomo in campo. Più volte su queste pagine abbiamo sottolineato l’attaccamento del pubblico azzurro alla squadra, tanto da far registrare 30.000 spettatori persino in serie C. Ed ora per colpa di quattro imbecilli, gli undici di Reja dovranno fare a meno di questo calore nelle partite esterne, avendo un handicap in più per tutta la stagione.
Ma Maroni non si è limitato a chiudere le porte degli stadi ai tifosi napoletani, ma ha voluto operare una sorta di prevenzione per situazioni simili, indicando una serie di partite a rischio, per le quali ci sarà divieto di accesso ai tifosi ospiti. Per il momento nella lista ci sono Genoa-Milan del prossimo 14 settembre e Potenza-Gallipoli di domenica prossima, mentre per Napoli-Fiorentina è stata sospesa la vendita dei biglietti, in attesa di decisione.
Il ministro si è riservato il diritto di far disputare alcune gare di campionato a porte chiuse, nel caso non siano garantite le necessarie misure di sicurezza, trasformando così il campionato in un enorme rebus. Intanto i responsabii dei disordini di domenica scorsa saranno denunciati per associazione a delinquere (e mi pare il minimo) e gli verrà impedito l’accesso allo stadio per i prossimi due anni, mentre qualcuno comincia a sussurrare che tra i “facinorosi” di domenica scorsa si sia infiltrata la crininalità organizzata.
Continuo a chiedermi come abbiano fatto gli inglesi a risolvere il problema e come mai in Italia, gira che ti rigira, siamo sempre fermi sullo stesso punto.
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