La nazionale camerunense è stata protagonista di uno sciopero che ne ha ritardato la partenza per i mondiali in Brasile. Un’ombra sulla competizione iridata che illumina gli aspetti nascosti del calcio, un gioco considerato per milionari.
Per la qualificazione ai Mondiali di calcio, la Fifa ha versato alla Federcalcio del Camerun un bonus in denaro equivalente a circa 15 mila euro per ogni giocatore. I componenti della nazionale camerunense dovranno ricevere anche 75 mila euro ciascuno come bonus versato dallo Stato.
Sul primo dei due premi, però, c’è stato un problema, un’incomprensione adesso rientrata. A dirlo è stato il Ministro dello sport, Adoum Garoua che ha confermato la partenza ritardata della nazionale per i Mondiali in Brasile.
In pratica i giocatori hanno richiesto e poi ottenuto il 6% che la Federcalcio doveva versare ai giocatori. Etò’o e compagni avevano minacciato di non partire e di non giocare se non avessero visto i primi in denaro accreditati sui loro conti correnti. Uno sciopero in piena regola.
La Federcalcio camerunense ha dovuto chiedere un prestito al governo per saldare i conti e il governo, di rimbalzo, ha dovuto chiedere aiuto ai direttori delle banche che in un giorno di chiusura, per amore del calcio, hanno messo a disposizione i soldi presenti nei loro forzieri.
La protesta era iniziata alla vigilia dell’amichevole con la Moldova. I giocatori hanno minacciato di non giocare senza i bonus in denaro, poi, la partita si è giocata ma i giocatori più rappresentativi della nazionale camerunense non sono scesi in campo. Parliamo di Etò’o e del portiere Choupo-Moting. Nel frattempo, in Brasile, la nostra nazionale mette in crisi Prandelli dopo la brillante prestazione di Immobile e Insigne in un’amichevole.