Fino a un certo momento, tutti con uno sguardo alla sfida tra Paraguay e Nuova Zelanda: ci interessava eccome, il risultato. Poi, il gelo provocato dalla rete della Slovacchia ha lasciato entrambi – paraguaiani e neozelandesi – al proprio destino. Deve essere stato pressapoco questo il comportamento degli italiani per la concomitante e duplice sfida che interessava il gruppo F.
Sudamericani estremamente tranquilli: basta il pareggio; gli avversari, al contrario, hanno un risultato su tre (vittoria) per poi mettersi a fare i calcoli. Il maggiore talento e l’esperienza superiore del Paraguay mette la Nuova Zelanda nelle condizioni di lasciare il pallino del gioco nelle mani avversarie. Poco male, anche perchè i ritmi di gioco sono per davvero soporiferi: quelle che in contesti più dinamici sarebbero azioni non degne di nota, diventano nella circostanza i pericoli maggiori.
Valdes e Caniza tentano con conclusioni dalla distanza ma la palla si spegne lontano dai pali di Paston. Le emozioni più significative del primo tempo, sono le ammonizioni sudamericane per Caceres e Santa Cruz. La ripresa prosegue sulla falsariga e, per assistere a una conclusione, occorre attendere fino al 17′: angolo di marca paraguaiana, Riveros è solo e la colpisce di testa ma Paston riesce a togliere la palla dalla rete.
Avversari ancora impalpabili ma capaci di sfiorare il vantaggio con Wood che non aggancia il tiro cross di Smeltz. Al 48′, dopo 3′ di recupero, Paraguay-Nuova Zelanda si chiude a reti inviolate: i sudamericani si qualificano come primi nel Gruppo F, la Nuova Zelanda saluta il Sud Africa. Come l’Italia.
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