Si aspettavano tanto spettacolo da questa partita, ed i tifosi non sono rimasti delusi. Olanda-Danimarca sembra giocarsi due volte, con un primo tempo orribile ed un secondo ad alto livello di spettacolo. La tattica dei danesi è semplice: limitare i danni contro l’Olanda, magari strappando un punto, per poi guadagnare la qualificazione nelle prossime due partite.
Gli oranje invece non ci stanno, e vogliono confermare il punteggio pieno nel girone di qualificazione anche qui al Mondiale. Il primo tempo rispecchia i valori in campo, con gli uomini di Van Marwijk che dominano e i danesi che tentano qualche sortita in contropiede, senza mai rendersi pericolosi.
Ma se il primo tempo si conclude sullo 0-0 senza grosse emozioni, ben diverso è il secondo. La ripresa infatti si apre immediatamente con un gol, anzi, il primo autogol del Mondiale. A segnarlo è Agger, ma la colpa è tutta dello juventino Poulsen, che devia sulla sua schiena un pallone facile da gestire. Il rimpallo sblocca la gara e comincia lo spettacolo. I danesi spingono di più, ma non riescono a tirare in porta, mentre Sneijder è devastante e mette palloni in area in continuazione. L’Olanda rischia anche di rimanere in 10 perché Van Persie, già ammonito, non si ferma al fischio del fuorigioco e insacca, ma l’arbitro lo grazia.
Il raddoppio è rinviato solo di una decina di minuti perché nell’ultimo quarto d’ora gli olandesi si scatenano: traversa di Sneijder, palo di Elia, gol di Kuyt e quasi gol di Afellay, con Poulsen che devia la palla sulla linea. L’Olanda ha già un piede agli ottavi, la Danimarca deve cambiar molto se vuol rimanere in Sudafrica.
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