Il Messico probabilmente è una delle squadre più tribolate del torneo sudafricano. Negli ultimi due anni ha cambiato tre allenatori, tra cui anche uno molto conosciuto in Italia come Sven Goran Eriksson, il quale ha rischiato di far fallire la qualificazione ad una delle nazionali più forti del Nord America.
La nazionale che affronterà la fase finale del Mondiale sarà agli ordini di Javier Aguirre, uno che le competizioni internazionali le conosce piuttosto bene, avendo già allenato il Messico alcuni anni fa e avendo condotto l’Atletico Madrid in Champions fino allo scorso anno. Per arrivare in Sudafrica ha dovuto eliminare nell’ordine il Belize, e poi Giamaica e Canada, agguantando il secondo posto dietro gli Stati Uniti nella classifica finale della Concacaf.
Di esperienza il Messico ne ha da vendere, avendo partecipato alla fase finale del Mondiale già 14 volte, ma il problema di quest’anno è che mancano dei veri e propri talenti come avveniva invece nelle precedenti edizioni. Il migliore in assoluto è il capitano, il difensore del Barcellona Rafael Marquez, il quale però non ha vissuto una buona stagione quest’anno, superato di gran lunga nelle preferenze di Guardiola da Piqué. Molto interessante è l’attaccante del Galatasaray, Giovani Dos Santos, di cui si parla bene da tanti anni, ma che ancora non ha dimostrato molto.
La squadra è un mix di veterani e giovani talenti, visto che i calciatori migliori, quelli che giocano in Europa, hanno tutti poco più di vent’anni, il che fa ben sperare per il futuro della nazionale messicana, ma per quanto riguarda questo torneo, le speranze di passare solo il girone sono davvero poche. Quasi la metà della rosa gioca nei maggiori campionati europei (in special modo Inghilterra e Spagna, ma anche Olanda e Germania), il che fa di loro un gruppo già avvezzo alle competizioni importanti, anche se il fatto che i gol siano affidati ad uno che di anni ne ha 37, Cuauhtemoc Blanco, e che non vede un campionato europeo da oltre 8 anni, non è molto incoraggiante.
Tirando le somme si può dire che il Messico sia una nazionale discreta, ma che non possa reggere il confronto con le altre meglio attrezzate di Francia e Uruguay. L’unica arma che ha a disposizione contro queste nazionali è la mentalità, dato che il Messico appare molto più unito e molto più squadra del fragile Uruguay e della disastrosa Francia di Domenech, ma delle volte nel calcio questo non basta.
La rosa:
Portieri: Oscar Perez (Chiapas), Guillermo Ochoa (America), Luis Ernesto Michel (Guadalajara);
Difensori: Rafael Marquez (Barcellona), Ricardo Osorio (Stoccarda), Francisco Rodriguez (Psv Eindhoven), Carlos Salcido (Psv Eindhoven), Hector Moreno (Az Alkmaar), Paul Aguilar (Pachuca), Efrain Juarez (Unam Pumas), Jonny Magallon (Guadalajara), Jorge Torres Nilo (Atlas);
Centrocampisti: Andres Guardado (Deportivo La Coruna), Jonathan Dos Santos (Barcellona), Gerardo Torrado (Cruz Azul), Israel Castro (Unam Pumas), Giovani Dos Santos (Tottenham);
Attaccanti: Pablo Barrera (Unam Pumas), Adolfo Bautista (Guadalajara), Alberto Medina (Guadalajara), Cuauhtemoc Blanco (Veracruz), Carlos Vela (Arsenal), Javier Hernandez (Manchester United), Guillermo Franco (West Ham).