La chiamano finalina per sottolinearne il minor prestigio rispetto alla gara che deciderà chi merita di sollevare la Coppa del Mondo. Una finale, quella per il terzo e quarto posto, che quasi nessuno vorrebbe disputare, perché giocarla equivale ad aver perso l’opportunità di salire sul gradino più alto del podio, cadendo proprio sull’ultimo ostacolo. Ma tant’è. Germania ed Uruguay si contenderanno il bronzo nella gara di stasera, in una finale che offre diversi spunti di interesse.
Per la Germania si tratta della seconda finalina consecutiva, dopo quella vinta nel mondiale casalingo contro il Portogallo. E se in quell’occasione la delusione fu grande perché vissuta da padroni di casa, non lo è meno in questa occasione, vista la grandezza della squadra ed il cammino trionfale fino alla semifinale (Inghilterra ed Argentina ne sanno qualcosa).
Ma stavolta tra il dire e il fare c’è stata di mezzo la Spagna, decisa più che mai a conquistare il suo primo titolo mondiale ed a imporsi come prima squadra europea capace di vincere al di fuori dei confini del Vecchio Continente.
L’Uruguay, invece, non arrivava così in alto dal mondiale messicano del ’70, quando perse la finalina proprio contro la Germania, dopo aver ceduto le armi contro il Brasile di Pelè in semifinale. Per gli uomini di Tabarez è un sogno essere arrivati fino a questo punto, battendo la concorrenza di squadre che – a bocce ferme – sembravano più accreditate ad inserirsi nel quartetto finale.
Vero è che nel corso della manifestazione le ambizioni delle Celeste erano cresciute, ma siamo certi che Forlan & Co. verranno accolti come eroi nazionali al ritorno in patria, a prescindere da come finirà la gara di stasera. E non dimentichiamo che lo stesso Forlan (così come Muller e Klose per la Germania) ha ancora la possibilità di dire la sua nella classifica cannonieri, essendo ad una sola lunghezza da Villa e Sneijder, per ora al primo posto con 5 reti a testa.