Lo scorso anno (il primo in maglia rossonera) ha alternato ottime giocate a prestazioni inguardabili, sebbene occorra riconoscergli l’alibi di qualche guaio fisico. In ogni caso, da uno che si chiama Ronaldinho ci si aspetta sempre la giocata di classe, il colpo di teatro che infiamma la platea, il gol che risolve la gara, la prestazione da leader…
Ed è proprio questo che gli viene chiesto per la prossima stagione, quando si ritroverà ad essere il perno della squadra, dopo la partenza di Kakà. Il talento brasiliano accetta la sfida, magari pensando alle convocazioni di Dunga per il prossimo mondiale, e si lascia andare a sogni ambiziosi:
Voglio scudetto e Champions League. So che è difficile vincere anche un solo titolo, ma io punto a entrambi gli obiettivi. Li voglio!
A guardare le prestazioni del Milan nel precampionato, i desideri di Dinho sanno di utopia, ma sognare non costa nulla e poi i miracoli possono sempre realizzarsi.