Dopo la partenza di Kakà, è diventato il fulcro della squadra, assumendosi forse troppe responsabilità rispetto a quante gliene competano. Ma Ronaldinho non ha esitato nemmeno un attimo ed ha risposto “presente” alla richiesta della società di trasformarsi nel trascinatore della squadra, sebbene la sua forma non sia affatto quella dei tempi migliori.
L’unica cosa che proprio non sopporta è che qualcuno si permetta di giudicarlo per la sua vita privata, per come trascorre il tempo al di fuori del rettagolo verde. La lamentela arriva direttamente da Montecarlo, dove ieri sera è stato premiato con il Golden Foot, avendo la meglio su colleghi illustri come Raul, Buffon, Trezeguet, Totti, Giggs, Figo, Gerrard, Henry e Beckham:
Non capisco perché adesso sono un beatificato mentre se vado a divertirmi e suonare nasce un problema. Non capisco perché a tutti interessa la gestione del mio tempo libero. Il mio obiettivo è quello di tornare a giocare con continuità nel Milan. Ce la sto mettendo tutta, mi sto allenando con grande serietà. Io voglio essere giudicato solo per quello che faccio in campo, non per come trascorro il mio tempo libero.
Discoteca o no, riuscirà a tornare quello di un tempo?