Pirlo, Seedorf, Kakà, Ronaldinho e Beckham tutti insieme appassionatamente. Album di figurine? Fantacalcio? Forse si, ma l’idea è stuzzicante e almeno una volta ci piacerebbe vedere contemporaneamente in campo tutte le stelle di Ancelotti, un po’ come si fa quando nei videogiochi si sceglie la formazione dei sogni, senza dar troppo peso alle posizioni in campo o agli equilibri di squadra.
Ma c’è chi è convinto che tante stelle possano realmente convivere, a dispetto di chi sostiene che si tratti solo di una serie di nomi messi insieme per ragioni di marketing. Chiedere informazioni a Ronaldinho, una delle figurine acquistate dalla società rossonera:
Farci giocare tutti insieme è una decisione che spetta ad Ancelotti, ma credo che si possa fare, perché no? Basta che tutti i giocatori siano disposti a sacrificarsi per il bene della squadra: io posso adattarmi a qualunque situazione o posizione in cui mi chieda di giocare l’allenatore. Non ho difficoltà: centrocampo, attacco, sinistra o destra per me non c’è problema.
Ronaldinho ci crede. Crede nelle possibilità della squadra, crede nella rincorsa all’Inter, nonostante i 9 punti di distacco, crede nella corsa Uefa:
Il nostro primo obiettivo è disputare una grande Coppa Uefa, oltre a concludere il campionato nei primissimi posti per poter tornare a disputare la Champions League l’anno prossimo. Al rientro abbiamo subito una partita difficile contro la Roma, in un ambiente dove c’è tanto entusiasmo, ma dobbiamo partire subito bene.
Da parte sua, dice di sentirsi pronto per affrontare al meglio la seconda parte della stagione, avendo raggiunto la forma perfetta, come non gli succedeva da tempo:
Sto ogni giorno meglio, mi sto allenando bene così come il resto dei compagni. Ora non mi manca quasi nulla, forse solo un po’ di ritmo di gioco, ma fisicamente mi sento perfetto. Se penso a un altro Pallone d’Oro? Io ora sto pensando solo al Milan, ai successi della squadra. I titoli individuali arrivano solo quando alle spalle ci sono le vittorie del gruppo.
E forse per vedere contemporaneamente in campo le stelle del Mian, il segreto è proprio questo: niente primedonne, solo il bene della squadra!
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