Silvio Berlusconi ha fatto rinascere psicologicamente il suo Milan dato che, con due discorsetti nei giorni precedenti a due gare fondamentali, ha portato 6 punti. Ma ora sarebbe il caso che si ritirasse e si occupasse di altro perché rischia di rovinare l’atmosfera. Il primo degli argomenti su cui sarebbe meglio tacere è l’allenatore. Allegri ha ripreso in mano una situazione difficile, rimettendo in piedi una stagione che sembrava fallimentare, ma Berlusconi continua a dichiarare di voler ingaggiare Guardiola.
Prima della partita affermava di voler contendere l’ex allenatore del Barcellona ai grandi club inglesi, dopo la gara invece ha lanciato una frecciatina ad Allegri:
Allegri ha detto che non era rigore? Guardiola avrebbe detto di sì.
ALLEGRI RISPONDE – Inoltre, quando gli è stato fatto notare che ad Allegri non è piaciuto il fatto che si continui a parlare di Guardiola, Berlusconi ha affermato che non era un “bravo alunno”. Certo, pure il tecnico rossonero non le manda a dire ed ora è anche forte della preziosa vittoria contro la Juventus:
se va a cercare Guardiola vuol dire che io sono molto bravo. Mi sento lusingato, vuol dire che sono tra i più bravi se non il più bravo
ed afferma di essere sicuro di arrivare al “panettone”. Ma non c’è solo l’asse Berlusconi-Allegri a far discutere. C’è anche quello Berlusconi-Pato. Nonostante sia stato criticato da tutti, anche all’interno della società, per non aver venduto l’attaccante al PSG lo scorso anno, ecco che il presidente ritorna a difendere il suo gioiellino, affermando che è ancora un fuoriclasse, che è patrimonio della società che va recuperato, e sicuramente che non andrà via a gennaio. Non sembrano d’accordo i tifosi rossoneri che ieri sera hanno mostrato uno striscione eloquente:
Chi ha il Milan nel cuore non chiama il procuratore.
Il rapporto tra Pato ed i tifosi si è incrinato forse definitivamente, e continuare ad ostinarsi in questo modo non giova a nessuno.
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