Talento da vendere, ma muscoli tanto fragili da costringerlo ad infortuni continui e spesso gravi. Alexandre Pato è un ospite pressoché fisso dell’infermeria del Milan e sono in molti a sostenere che i rossoneri avrebbero fatto bene a cederlo lo scorso gennaio, quando il Paris Saint Germain si fece avanti con un’offerta irrinunciabile.
L’ultimo stop del brasiliano risale al 3 aprile scorso, allorché Allegri decise di gettarlo nella mischia per la gara di Champions League contro il Barcellona. quattordici minuti in campo e poi l’ennesimo sostituzione della travagliata stagione del Papero, appena tornato dagli Stati Uniti dove si era sottoposto a visite specialistiche.
Il giovane talento della Seleçao non ha potuto contribuire alla rincorsa del Milan in campionato, ma ora si sente pronto per tornare in Nazionale ed aiutare il suo Brasile a conquistare la medaglia d’oro alle Olimpiadi di Londra:
Sto lavorando intensamente e penso all’Olimpiade.
Quasi scontato tornare sull’ultima apparizione sul rettangolo verde, ritenuta inopportuna, quasi forzata. Colpa del club o dell’allenatore che ha voluto affrettare i tempi? Pato non colpevolizza nessuno:
Io vivo per il calcio: è il mio lavoro, la mia vita. Quando posso correre, dare un calcio al pallone, lo faccio sempre con allegria, sorridendo. È proprio questo che voglio fare. Tornare a giocar bene, fare tanti gol e dare il mio contributo per aiutare il Milan e la Seleçao. Il rapporto con il ct Mano Menezes? L’unico modo che ho di parlare con lui è il lavoro dentro il campo. Io provo a fare il mio meglio.
Prova a fare quanto è nelle sue possibilità, ma non sempre riesce ad avere la continuità che tutti si aspettano, a causa proprio dei continui infortuni che lo tormentano. Se potesse giocare con maggiore frequenza, potrebbe diventare il migliore, come sostiene Massimiliano Allegri:
Pato è un calciatore molto importante. È stata una stagione in cui ha potuto giocare pochissimo. È molto giovane e per questo ritengo che possa diventare il migliore del mondo.
Forse non il numero uno, ma nella top ten ci potrebbe essere posto anche per lui.
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