24 mila abbonamenti sottoscritti dai tifosi dell’Inter al 6 luglio, meno di mille quelli dei tifosi milanisti. Solo numeri, ma vorranno pur dire qualcosa? La domanda l’ha girata la Gazzetta dello Sport al presidente rossonero Silvio Berlusconi, il quale, nella sua visione ottimistica del mondo, ne ha sparata un’altra delle sue: “il Milan di quest’anno è più forte dell’Inter”.
Forse Berlusconi non sa cosa significa ripartire con un allenatore nuovo (che tra l’altro non ha mai fatto l’allenatore nemmeno per un giorno), che gioca con un modulo tutto nuovo, senza Kakà che da solo faceva l’80% del gioco del Milan, senza una decina tra calciatori ritirati e svincolati, e con una mentalità diversa, più giovane, che di certo non si addice a quella dei “vecchietti” del Milan.
Abbiamo grandi campioni come Pato, Ronaldinho e Pirlo e molti giovani promettenti. Nessuno in Italia, dal punto di vista tecnico, ha una rosa forte come la nostra.
Di certo si tratta di grandi nomi, ma su Pirlo non si può mettere la mano sul fuoco che rimanga, Ronaldinho non è più quello del Pallone d’Oro, e così a parte Pato, i veri campioni del Milan si possono contare sulle dita di una mano. Se poi a tutto questo aggiungiamo che ancora non è arrivato nessuno, a parte qualche giovane inesperto, e che l’ambiente è depresso, con una contestazione al giorno, la domanda che sorge spontanea è: ma Berlusconi che Milan ha visto? Ma soprattutto, lo ha visto?
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