Il traguardo è ormai vicino, ma nel calcio le minacce sono sempre dietro l’angolo ed alla fine della fiera ci si potrebbe anche ritrovare con un pugno di mosche in mano. Lo sa bene Massimiliano Allegri, che ha sognato per settimane di agguantare il secondo posto in classifica, per ritrovarsi poi a difendere con le unghie e con i denti la terza piazza, l’ultima disponibile per l’accesso in Champions League. Domani a Milano arriva il Catania e l’allenatore rossonero non vuole passi falsi, considerando che la Fiorentina è staccata di un solo punto dal Milan.
Allegri non si fa distrarre dalle voci sul proprio futuro e prosegue per la sua strada, giurando di pensare esclusivamente alla conquista del terzo posto:
Mancano solo cinque partite, dobbiamo fare più punti possibili per centrare il terzo posto, che è un obiettivo importante. Dobbiamo sapere che nessuno regala niente, il Catania ha fatto un campionato bello e importante. Dovremo avere le motivazioni più forti di loro. Vincendo la gara resteremo davanti alla Fiorentina e con una partita in meno.
Conquistare tre punti contro il Catania per poi affrontare con maggiore serenità le ultime quattro di campionato, nella speranza che i viola perdano qualche punto per strada e facilitino il lavoro dei rossoneri. Allegri tiene particolarmente alla conquista della Champions (anche se per mezzo dei preliminari), visto che dal piazzamento di quest’anno potrebbe dipendere il suo futuro. Il diretto interessato nega che la permanenza sulla panchina del Milan sia condizionata dai risultati ottenuti a fine stagione, ma è chiaro che la mancata qualificazione assumerebbe le sembianze di un fallimento.
In ogni caso, l’allenatore non resterebbe senza panchina, considerando le numerose offerte che gli piovono addosso. Ma non provate a far sbottonare il tecnico toscano:
Non ho tempo di parlare di queste cose, è troppo importante raggiungere il terzo posto e non credo sia in gioco il mio futuro in queste ultime giornate visto l’idea della società all’inizio, ma come sempre accade, indipendentemente dalla mia volontà, le decisioni finali devono prenderle il presidente Berlusconi e Galliani.
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